fotorecettore
Cellula specializzata, gruppi di cellule od organi, che svolgono la funzione di trasdurre un segnale luminoso grazie alla presenza di molecole fotorecettrici. Fotorecettori sono, per es., i coni e i bastoncelli localizzati nella retina. In biochimica è uso corrente utilizzare il termine fotorecettore anche per indicare una specifica proteina fotorecettrice presente in una cellula specializzata che agisce da fotorecettore. In questo caso si tratta di proteine, o di complessi proteici, coniugati con un gruppo prostetico costituito da uno o più cromofori, ovvero molecole organiche capaci di assorbire la luce a specifiche lunghezze d’onda e che permettono alle cellule fotorecettrici di convertire l’energia luminosa in energia elettrica e in informazione. Il retinale è un cromoforo che funge da elemento catalitico delle proteine fotorecettrici denominate rodopsine, che si trovano nei bastoncelli e che intervengono nel processo della visione animale. Altri esempi di proteine fotorecettrici sono costituiti dalle fotoliasi, una famiglia di enzimi coinvolti nella riparazione dei danni al DNA indotti da radiazioni ultraviolette, e dai criptocromi, coinvolti nelle piante e negli animali, nei processi di risposta alla luce blu e, in particolare, nella sincronizzazione dell’orologio circadiano. Anche i fitocromi sono molecole fotorecettrici in grado di assorbire nel rosso, nel rosso lontano e nel blu, e di regolare molte fotorisposte nelle piante tra le quali la fotomorfogenesi. Le risposte alla luce, in particolare alla luce blu, sono dunque universali e vanno dalla fotoriattivazione nei batteri, al fototropismo e alla fotomorfogenesi nelle piante, alla sincronizzazione degli orologi circadiani nei batteri, nei funghi, nelle piante e negli animali.
→ Orologi biologici circadiani