Fox Film Corporation
Casa di produzione cinematografica statunitense fondata nel 1915 da William Fox; questi (nato a Tulchva, Ungheria, il 1° gennaio 1879 e morto a New York l'8 maggio 1952), immigrato ungherese di famiglia ebrea il cui vero nome era Wilhelm Fried, giunse negli Stati Uniti da bambino. Con grandi sacrifici e un impegno indefesso nell'industria tessile, riuscì a mettere da parte una discreta somma che reinvestì nel cinema diventando, nel 1903, esercente di un nickelodeon (una delle sale popolari delle origini, dove si proiettavano i film per cinque centesimi, ossia un nickel) e iniziando a occuparsi di distribuzione cinematografica nel 1904. Entrato in concorrenza con il potente sistema distributivo (la General Film Company) della Motion Pictures Patent Company, Fox lo sfidò sia sul piano legale, appellandosi alla legge sull'antitrust e vincendo la causa il 1° ottobre 1915, sia istituendo una propria catena, la Greater New York Film Rental Company, e rivelando così doti di combattente instancabile. Nel 1914 Fox cominciò a produrre film in proprio, esordendo con Life's shop window di J. Gordon Edwards uscito con il marchio Box Office Attractions Film Rental Company; nello stesso anno avviò la produzione sulla costa occidentale, affittando i vecchi studios della Selig, fino a quando, nel 1916, non fu in grado di aprire i propri.
La casa di produzione e distribuzione F. F. C. fu istituita formalmente il 1° febbraio 1915: grazie all'eccezionale intuito per gli affari, Fox comprese lo straordinario valore dello star system, tanto da lanciare alcuni importanti divi dell'epoca come Theda Bara e Tom Mix. Nel 1919 la F. F. C. aprì uffici di distribuzione anche all'estero (Parigi, Roma, Berlino, Londra e Dublino) e avviò la produzione di cinegiornali, destinati a diventare uno dei punti di forza del pacchetto produttivo che la casa era in grado di offrire agli esercenti. Negli anni Venti la compagnia si espanse notevolmente in diverse direzioni, incluso l'esercizio. Alle ventiquattro sale che già controllava, nel 1925 Fox aggiunse la prestigiosa catena della West Coast Theatres, arrivando a gestirne, nel 1927, circa un migliaio, sino ad acquisire, nella sua perenne ansia di superare sé stesso e l'eventuale concorrenza, anche il Roxy Theatre, la più grande sala del mondo. Dal punto di vista produttivo, Fox condivideva la gestione della casa con Winfield Sheehan, nel costante tentativo di restare al passo con i continui mutamenti nel settore; mentre tramontavano le prime star della casa, la F. F. C. decise di investire nella selezione dei materiali narrativi e degli interpreti, ottenendo un buon successo con Alma Rubens ed Edmund Lowe in East Lynne (1925) di Emmett J. Flynn.
Nel 1926 What price glory? (Gloria), interpretato dallo stesso Lowe affiancato al corpulento Victor McLaglen, rappresentò la prima grande affermazione del regista Raoul Walsh, che con questo film si rivelò maestro del cinema incentrato sul cameratismo maschile. Il successo di questo nuovo genere spiega la presenza alla F. F. C. di registi come John Ford e Howard Hawks, ma lo stile della casa nel suo periodo più maturo portò la firma di Frank Borzage. Questi, infatti, a partire dal suo primo lavoro per la casa di produzione, Lazybones del 1925, riscosse uno straordinario successo con drammi sentimentali di grande sottigliezza psicologica, interpretati dalla coppia Janet Gaynor-Charles Farrell, per la prima volta insieme nel delicato Seventh heaven (1927; Settimo cielo). Verso la fine degli anni Venti, Fox intraprese una serie di azioni espansive, al limite della megalomania, destinate a travolgerlo. Già nel 1925, per poterne finanziare l'espansione, Fox aveva messo in vendita le azioni della casa. Ma l'operazione non portò i risultati sperati e il produttore fu costretto a rivolgersi alla AT&T (società di telecomunicazioni) e alla finanziaria Halsey, Stuart & Co (collegata alla Chase Manhattan Bank) per ottenere dei prestiti. Nel 1928 la F. F. C. inaugurò nuovi studios californiani nella zona di Westwood e avviò la sperimentazione dei brevetti sonori del Movietone, integrandoli con il brevetto tedesco Tri-Ergon, del quale aveva acquistato i diritti statunitensi: nel 1929 ottenne un buon successo con il musical Sunny side up (Il sorriso della vita), di David Butler, interpretato di nuovo dalla Gaynor e da Farrell. Nello stesso anno Fox volle sperimentare anche il nuovo formato a 70 mm producendo il kolossal western The big trail (1930; Il grande sentiero) di Walsh, con John Wayne. Sempre nel 1929 Fox pensò anche di acquisire il controllo maggioritario della Loew's Inc., allo scopo di creare un impero Fox-Metro Goldwin Mayer, che avrebbe reso Louis B. Mayer un suo impiegato, ma fu bloccato alle sue prime mosse dall'azione antitrust avviata dal governo. Un grave incidente stradale e il crollo di Wall Street lo misero in serie difficoltà; nell'aprile 1930 la AT&T e la Halsey, cui si era rivolto in precedenza, lo estromisero dalla gestione della sua stessa casa, nominando presidente Harley Clarke della General Theatres Equipment Corporation e rivelando in questo modo il progetto di impadronirsi del grosso circuito di sale della F. F. C., per dotarlo degli impianti sonori di loro costruzione. Dopo un anno, la gestione di Clarke risultò essere in passivo, arrivando a perdere quasi dieci milioni di dollari nel 1932, tanto che la casa di produzione fu dichiarata in fallimento nel 1933, mentre si alternavano alla sua guida Edward R. Tinker e Sidney R. Kent. Nell'aprile 1933 lo studio fu riorganizzato, ma senza ottenere sostanziali miglioramenti da un punto di vista commerciale, anche se Sheehan, sempre al suo posto, aveva continuato a produrre il cinema che aveva reso celebre la F. F. C., ottenendo ottimi risultati con Cavalcade (1933; Cavalcata) di Frank Lloyd, tratto da Noël Coward, e sfruttando la popolarità del nuovo divo della casa, il bonario Will Rogers, per State fair (1933; Montagne russe) di Henry King .
Nel 1935 la compagnia si fuse con la 20th Century, assumendo, il 15 agosto 1935, la nuova denominazione di 20th Century-Fox Film Corporation. Fox, dichiarato fallimento nel 1936, dovette scontare un anno di prigione (1941) per aver cercato di corrompere un giudice nel corso di questo dissesto finanziario; morì senza aver mai ripreso l'attività cinematografica.
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