CARACCIOLO, fra Roberto (più noto, dal nome della patria, come fra Roberto da Lecce)
Nacque in questa città nel 1425 dalla nobile famiglia dei Caraccioli del Leone. La madre lo votò dalla più tenera età alla vita religiosa, ed egli infatti si addisse assai presto all'ordine francescano. All'esercizio dell'eloquenza sacra, in cui doveva divenire famoso, fu chiamato soprattutto dall'esempio di S. Bernardino di Siena. Già nel 1448, parlando a Perugia e poi a Roma, suscitò un'ammirazione non meno intensa di quella che avevano destato le parole di S. Bernardino. Da allora in poi tutta l'Italia gareggiò per ascoltarne le prediche e si raccontano particolari incredibili degli entusiasmi che accendeva. Nel 1457 papa Callisto III lo nominò nunzio apostolico in Lombardia e nel Monferrato a predicare la crociata e nel 1465 Paolo II lo nominò predicatore apostolico. Chiamato a Napoli da Ferrante I d'Aragona come predicatore della cappella reale, vi strinse illustri amicizie, anche letterarie, e fu ascritto all'Accademia Pontaniana. Sisto IV lo fece vescovo d'Aquino e vicario generale dell'ordine dei Minori. Morì a Lecce nel 1495.
Fu un virtuoso della predicazione, ma i sermoni che di lui ci sono rimasti, sia in lingua latina (Sermones de adventu, Opus quadragesimale, De laudibus sanctorum) sia in volgare (Specchio della fede cristiana), non ci conservano che la cenere di quella così accesa e straordinaria eloquenza.
Bibl.: F. Torraca, Fra Roberto Caracciolo, in Studi di storia letteraria napoletana, Livorno 1884; A. Galletti, Storia dell'eloquenza, Milano s. a., p. 273 e seguenti.