FRAATE
Nome di varî sovrani della dinastia partica degli Arsacidi (v.), che regnò dal sec. III a. C. al sec. III d. C.
Fraate I (181-174 a. C.) approfittò della debolezza dell'impero seleucidico dopo la disfatta di Magnesia per stender la sua sovranità sulla Susiana (Elimaide), staccatasi dal dominio siriaco.
Fraate II (136-127) inflisse nel 129 ad Antioco Sidete una decisiva disfatta, dove lo stesso re di Siria cadde ucciso, e che consolidò definitivamente l'egemonia partica sull'Asia anteriore, di fronte al crollo della potenza seleucidica; ma F. cadde a sua volta ucciso guerreggiando contro gli Sciti.
Fraate III (69-60) prese parte alle guerre fra Pompeo e Tigrane d'Armenia e riuscī nel 66 a ricuperare la Mesopotamia, evitando abilmente un conflitto con Roma.
Fraate IV (37-2 a. C.), energica e accorta figura di sovrano, ebbe la prima parte del suo regno agitata dalle lotte con Roma, e con i pretendenti Tiridate II e Mitridate. Una spedizione di Antonio per vendicare la disfatta di Carre, con l'invasione dell'Atropatene, finì nel 36 con un disastroso insuccesso per i Romani. La pace che F. riuscì quindi a concludere con Roma fu suggellata più tardi dalla restituzione delle aquile di Crasso ad Augusto (20), e dall'invio degli stessi figli del re partico a Roma, dove compirono la loro educazione. Il figlio di F. e dell'italica Musa, Fraatace, soppresso col veleno il vecchio padre, ascese al trono col nome di
Fraate V, e regnò insieme con la madre sino al 4 d. C., quando fu deposto e fuggì presso i Romani (secondo altri fu ucciso). Per una valutazione complessiva dell'opera di questi sovrani nel quadro della storia ellenistica e romano-orientale, v. romani: Storia; persia: Storia.