frale (fraile)
Forma, in uso poetico per ‛ fragile ' (v.), del francese fraile. D. la usa poche volte, mai nella Commedia. La forma ‛ fraile ', che sarà preferita dal Petrarca, s'incontra solo in Vn IV 1 onde io divenni in picciolo tempo di sì fraile e debole condizione, che a molti amici pesava de la mia vista.
Il senso dell'aggettivo è " languente ", " debole ", anche in altri esempi: Mentr'io pensava la mia frale vita (XXIII 21 29); allor sente la frale anima mia / tanta dolcezza (XXVII 4 7). Fuori dell'ambito spirituale amoroso resta il senso di f. in un unico esempio, in cui è riferito alla vista: come raggio di sole [soverchia] un frale viso (Cv III amor che ne la mente 60; v. FRAGILE).
In Fiore CXIII 8 è rio / il tempo e' lor guadagni sì son frali, f. sta per " scarsi ", " incerti ".