FRANCA CONTEA (in fr. Franche Comté; A. T., 32-33-34)
Antica provincia francese il cui territorio coincide con quello dei tre attuali dipartimenti dell'Alta Saona, del Doubs e del Giura (v. alle singole voci). La Franca Contea non costituisce una regione naturale, ma un aggruppamento storico, un insieme di territorî di diverso carattere, che hanno in comune il privilegio di una situazione singolarmente favorevole (v. sotto: Storia).
Vi si distinguono quattro parti: a nord l'altipiano dell'Alta Saona (antico baliaggio di Amont), a sud e a est la montagna del Giura, al centro la valle del Doubs, che si apre a ovest sulle grandi pianure della Saona. Gli altipiani dell'Alta Saona, costituiti di calcari molto aridi, sono coperti, per la maggior parte, di foreste; solo le vallate sono ben coltivate e producono patate (fabbriche di fecola), avena e grano; vi si alleva anche il bestiame grosso. Queste vallate hanno poi conferito alla regione il carattere di zona di transito: via nord-sud indicata dalla valle della Saona, depressione susseguente dei Vosgi meridionali, vallate affluenti della Saona fra Langres e Belfort. Questo paese povero è stato pertanto attratto volta a volta da parti diverse: al principio del sec. XIX il porto di Gray (sulla Saona) concentrava i prodotti regionali, legno e ferro, per dirigerli su Lione e Saint Étienne; oggi la zona d'attrazione principale è costituita dalla regione industriale della Lorena e dall'Alsazia. Le città sono mercati agricoli: Vesoul, con 10.860 abitanti (v.); Gray, con 6650. A nord (depressione dei Vosgi meridionali) si sono localizzate alcune industrie tessili nel raggio d'azione di Belfort o di Épinal e un'importante stazione termale: Luxeuil-les-Bains.
La valle del Doubs e il margine delle pianure della Saona formano l'asse della Franca Contea. La prima, molto fertile, apre una splendida via di passaggio, attraverso gli altipiani calcarei che uniscono il Giura alla regione dell'Alta Saona, dall'Alsazia verso la regione di Lione, strada celebre storicamente e commercialmente, lungo la quale sono sorte le città più importanti della Franca Contea: Dôle (18.095 ab.; v.), antica capitale amministrativa della Franca Contea, e Besançon (58.525 ab.; v.). Nel sec. XIX venne costruito attraverso la valle del Doubs il Canale dal Rodano al Reno: riattato dopo la guerra mondiale, è un'importante via di traffico fra i due grandi focolari commerciali e industriali di Strasburgo e di Lione. Il canale è costeggiato dalle strade ferrate da Lione a Strasburgo e da Parigi a Belfort per Besançon. Le pianure del Doubs inferiore e della Loue (Val d'Amoux), il margine orientale della pianura della Bresse, sono sempre stati il granaio della Franca Contea: accanto alla coltura dei cereali vi è notevole l'allevamento del bestiame e dei volatili; inoltre sulle pendici che le dominano a est prospera la vigna, che dà vini stimati.
La montagna del Giura è forse la parte più interessante della Franca Contea. Amanti della libertà, attivi, i montanari hanno saputo trar partito molto bene delle risorse del loro paese (foreste e pascoli) e della felice posizione fra le pianure della Saona e la Svizzera. Fin dai tempi più remoti vi si sono sviluppate varie industrie: è fiorente l'industria dei formaggi (la fabbricazione del gruyère, nelle società cooperative chiamate fruitières, rimonta al sec. XIII), notevole lo sfruttamento delle vaste (28% della superficie) e bellissime foreste (querce, faggi, pini); e notevoli, infine, le industrie del legno (giocattoli, pipe, ecc.), e degli orologi.
Storia. - Parecchi avanzi dell'età paleolitica ed eneolitica e dell'età del bronzo attestano che la regione fu abitata sin da tempi remotissimi. E a mano a mano che si procede nella storia, s'accresce l'importanza di questo territorio, posto fra i bacini del Rodano e del Reno, epperciò quasi obbligato passaggio per chi dalla Germania superiore penetrasse nella Francia centrale. Così, nell'età di Cesare, una delle fasi più importanti dell'azione di lui nelle Gallie è la lotta contro Ariovisto in difesa dei Sequani, che occupavano l'odierna Franca Contea e avevano per capitale Vesontio, l'odierna Besançon. Da allora i Sequani seguirono le sorti di Roma: le loro città furono poste nella categoria delle città stipendiariae, per quanto Vesontio fosse più tardi verso il 70 d. C., innalzata a colonia. A Vesontio pure sorse la prima chiesa cristiana, all'inizio del sec. III. L'importanza della regione s'accrebbe nel basso impero, per evidenti ragioni militari: il territorio dei Sequani, con aggiunta l'Helvetia, diventò la Provincia Maxima Sequanorum. Ma già all'inizio del sec. V, la provincia sfuggiva al dominio romano, e passava in possesso dei Burgundî, i quali da allora, facendo centro sulla Franca Contea, estesero gradatamente i loro possessi. La regione condivise così le sorti del regno di Borgogna (v.) nelle sue successive trasformazioni, pur formando nel sec. IX e X una contea distinta. Di particolare occorre solo rammentare il grande sviluppo che vi assunsero gli ordini monastici specialmente dalla fine del sec. VI, dopo che S. Colombano ebbe fondato il monastero di Luxeuil; e l'influenza politica di cui, a partire dall'età carolingia, godettero gli arcivescovi di Besançon.
Morto nel 1032 Rodolfo III, ultimo sovrano del terzo regno di Borgogna, la lotta infierì fra i conti della provincia e gli arcivescovi di Besançon, i quali, grazie all'aiuto dell'imperatore Enrico III, riuscirono vittoriosi, costituendosi così un dominio temporale, il principato di Besançon, nettamente staccato dalla contea, nel dominio della quale si succedevano i conti Rainaldo I, Guglielmo il Grande, Rainaldo II, Guglielmo II, Guglielmo III, e Rainaldo III. Il matrimonio di Beatrice, figlia ed erede del conte Rainaldo III, con Federico Barbarossa, unì la Franca Contea ai domini imperiali. Morta Beatrice nel 1185, solo dopo aspre lotte il ramo cadetto dell'antica famiglia comitale riuscì verso la metà del sec. XIII a impadronirsi del governo della provincia, con Ugo figlio di Giovanni il Vecchio, conte di Chalon-sur-Saône, il quale fu in realtà per lungo tempo il vero padrone della contea.
Ma intanto s'avvertiva nella città una crescente tendenza all'autonomia. I cittadini di Besançon, che già nel secondo e terzo decennio del secolo avevano lottato eontro il potere arcivescovile, approfittando del contrasto fra gli arcivescovi e i conti, i quali cercavano di estendere il loro dominio anche su Besançon, e appoggiando i secondi contro i primi, riuscirono nel 1259 a far riconoscere la loro organizzazione comunale.
La morte del conte Ugo e poi quella del padre Giovanni di Chalon segnarono l'inizio di un nuovo periodo di torbidi, in cui intervenne lo stesso imperatore Rodolfo d'Asburgo, che condusse un forte esercito contro Besançon. L'epilogo fu che il conte Ornone IV finì col cedere la Franca Contea a Filippo il Bello, re di Francia, suo genero; e solo dopo la morte di lui e della moglie, Giovanna, la provincia tornò ad avere proprî conti, nella persona di Eudes IV, duca di Borgogna. Da allora, salvo un periodo di contrasti verso la metà del sec. XIV, la Franca Contea fece parte del ducato di Borgogna, sino alla morte dell'ultimo duca, Carlo il Temerario.
Alla morte di costui, nel 1477, la Franca Contea fu, come tutta l'eredità borgognona, aspramente contesa fra Luigi XI e Massimiliano d'Asburgo. Il re di Francia l'aveva fatta occupare, nel 1479; e alla sua morte gli Stati della provincia riconobbero per sovrano Carlo VIII. Ma Massimiliano mosse al contrattacco, occupando Besançon; e la pace di Senlis (1493) gli restituì tutta la provincia, che passò poi a Carlo V. Da questo fu lasciata a Filippo II; e in potere degli Asburgo di Spagna la Franca Contea rimase sino al 1674, nonostante che tanto Enrico IV di Francia, quanto Luigi XIII cercassero d'impossessarsi del paese. Ma nel 1674, scoppiate le ostilità fra la Spagna e Luigi XIV, i Francesi invasero la Franca Contea. Besançon e Dole caddero, dopo non lungo assedio, a cui presenziò lo stesso Luigi XIV; e, nonostante la difesa disperata che in molti luoghi gli abitanti opposero, la campagna finì con l'annessione alla Francia di tutta la provincia. La quale, da allora, ha seguito i destini dello stato francese. Solo si deve ricordare ancora che nel 1790 l'Assemblea costituente abolì, con il nome delle altre antiche regioni francesi, anche il nome della Franca Contea, creando in sua vece, come si è detto, il 5 febbraio 1790, i dipartimenti dell'Alta Saona, del Doubs, del Giura.
Bibl.: F. J. Dunod, Histoire de Bourgogne et de l'Église de Besançon, voll. 5, Besançon 1735-50; E. Clerc, Essai sur l'histoire de la Franche-Comté, Besançon 1840-46; id., La Franche-Comté à l'époque romaine, Besançon 1847; id., États généraux de Franche-Comte, voll. 2, Besançon 1882; A. Tuetey, Étude sur le droit municipal... en Franche-Comté, Montbéliard 1865; J. Gauthier, Les châtelains domanieaux en Franche-Comté (XIIIe-XVe siècle), Besançon 1903; J. e L. Gauthier, Armorial de Franche-Comté, Parigi 1911; L. Febvre. Histoire de franche-Comté, Parigi 1912; P. A. Pidousc, La nationalité franc-comtoise. Précis d'histoire féodale (843-1678), Digione 1912.