ACCOLLA, Francesco
Nato dal notaio Francesco e da Elisabetta Reale a Floridia (Siracusa) il 22 dic. 1822, esercitò l'attività di avvocato prima nel paese natio, poi a Siracusa. Di idee liberali, aderente al movimento per l'annessione della Sicilia al Piemonte, dopo lo sbarco dei Mille, insieme con Ambrogio Greco Garofalo, suo concittadino, fu incaricato di portare un indirizzo di omaggio di Floridia a Vittorio Emanuele in Napoli.
Iniziatasi la campagna per l'elezione del primo parlamento nazionale, in una lettera del 6 genn. 1861 diretta a Urbano Rattazzi propugnò che venisse portato da venticinque a ventun anni il limite minimo di età per la partecipazione alle urne, che fosse del tutto abolito il criterio censitario ed esteso a tutti, anche agli analfabeti, il diritto di voto, opponendosi alla legge elettorale del 20 nov. 1859 allora da poco introdotta in Sicilia.
Eletto deputato di Augusta dalla IX alla XI legislatura (1865-74), fu all'opposizione, schierandosi ora contro l'abuso di poteri da parte del governo, ora contro la pena di morte, ora infine contro l'eccessivo aggravio fiscale. Fu promotore del progetto di legge per la vendita con asta pubblica dei beni ecclesiastici trasferiti allo stato. Scaduto il mandato parlamentare, riprese l'attività di avvocato a Siracusa, dove morì l'11 apr. 1882.
A stampa si ricorda: Il suffragio universale: lettere,Siracusa 1861. Altri scritti sono nella Biblioteca comunale di Siracusa, fra cui una lettera a P. S. Mancini.
Bibl.: T. Sarti, Il Parlamento subalpino e nazionale,Roma 1896, sub voce;V. Guardo, Floridia. Genesi sviluppo e vita ai margini della storia di Siracusa,Torino 1953, pp. 200 e passim.