AGLIETTI, Francesco
Figlio di Giambattista, fiorentino, e di Angela Grisser, oriunda tedesca, nacque a Brescia il 31 ottobre 1757. Trasferitosi ancor fanciullo a Padova con la famiglia, vi percorse gli studî medî e superiori e vi si laureò in medicina. Frequentò gli ospedali di Bologna e di Firenze e trasmigrò poi a Venezia, ove acquistò presto fama di medico valente e di scienziato. Ivi morì il 3 maggio 1836. Fondò nel 1783 il Giornale per servire alla storia della medicina di questo secolo, la cui direzione tenne sino al 1800. Oltre che medico, fu letterato e diresse un altro periodico dal titolo Memorie per servire alla Storia letteraria e civile, che vide la luce nel 1795. Sono degni di menzione il discorso pronunziato nel 1803 (pubblicato nel 1804) su La costanza delle leggi fondamentali dell'arte medica e la memoria Sulla litiasi delle arterie (1809), ove segnala l'importanza delle alterazioni anatomo-patologiche per la produzione degli aneurismi. Rimangono di lui alcuni elogi di stile letterario-artistico (pregevolissimo quello sul Giambellino) e varie relazioni accademiche scritte tra il 1808 ed il 1815. Coperse molte ed elevate cariche pubbliche e fu tra i medici più stimati dell'epoca. Merito insigne gli va riconosciuto per aver richiamato in onore, a Venezia, lo studio del cadavere, il cui interesse i successori di Giandomenico Santorini avevano lasciato a poco a poco intiepidire. Venezia gli eresse un monumento degno della sua fama in quell'Ateneo, che nella prima metà del sec. XIX fu la più alta palestra di cultura della città.