AGNESINI, Francesco
Nato a Carrara nel 1616, fu scolaro di Alessandro Algardi con Francesco Baratta e Domenico Guidi. Lavorò a Carrara e in varie altre città d'Italia, ma risentì sempre della sua educazione bolognese.
A Napoli l'11 apr. 1637 è annoverato nella corporazione dei marmorari e scultori; più tardi, a Bologna, scolpì (circa 1650) nel palazzo Davia Bargellini uno dei due telamoni che, ai lati del portale, formano il sostegno del balcone, in casa Belletti una lunetta in stucco con l'Annunciazione e in casa Baridiera "statue di guerrieri con ornato di gesso" (Campori). Per la cattedrale di Sarzana eseguì due piccole statue dei santi Lorenzo ed Andrea per l'altare della cappella delle reliquie; a Verona fece un Adone per il giardino del conte Verità; nella chiesa di S. Paolo a Ferrara è suo il busto di un conte Manfredi (1659). L'A. fu poi a servizio del duca di Mantova (1661), per il quale scolpì busti di imperatori, e del conte Alfonso II Gonzaga di Novellara, al quale da Mantova scriveva il 14 ag. 1662 per dirgli del prossimo ritorno del pittore bolognese Francesco Maria Canuti.
Si ignorano la data e il luogo della sua morte.
Bibl.: A. Dal Pozzo, Le vite de' Pittori, degli scultori ed architetti veronesi, Verona 1718, p.205; G. Campori, Gli artisti ital. e stranieri negli Stati estensi, Modena 1855, pp. 10, 49, 50, 118; G. Campori, Memorie biogr. degli scultori, architetti, pittori, ... nativi di Carrara e di altri luoghi della provincia di Massa, Modena 1873, pp. 3-6; E. Rogadeo, Nell'arte del marmo, in Napoli Nobilissima, X (1901), p. 93; C. Ricci, Architecture baroque en Italie, Paris 1911, tav. 135; C. Ricci-G. Zucchini, Guida di Bologna, Bologna 1930, pp. 70, 166; V. Golzio, Seicento e Settecento, Torino 1950, p. 308; J. Meyer, Allgem. Künstler-Lexikon, I, p. 126; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler, I, p. 121; A. M. Bessone Aureli, Dizionario degli scultori ed architetti italiani, p.3.