ALARIO, Francesco
Nacque a Moio della Civitella, (Salerno) il 6 febbraio 1829. Brillante avvocato penale, dopo aver partecipato alla preparazione del moto insurrezionale del 1860 nel Salernitano come segretario del cavourriano "Comitato dell'Ordine" (che nell'organizzazione dei patrioti meridionali si contrapponeva al "Comitato unitario" diretto da G. Matina e composto di mazziniani) e aver fatta la campagna del Volturno con Garibaldi, entrò nel 1862 nella magistratura, giungendo al grado di procuratore del re e occupando successivamente le sedi di Avellino, Campobasso, Vallo della Lucania, Benevento, Napoli. Nel 1870 abbandonò la magistratura per dedicarsi alla vita forense e alla politica.
Dal 1871 cominciò ad affermarsi nel consiglio provinciale come rappresentante del mandamento di Vallo: di quel Consiglio fu poi, fino alla morte, incontrastato dominatore, ora come vicepresidente, ora come presidente. Attivo luogotenente di G. Nicotera, per due legislature (XIII e XIV), dal 1876 al 1882, rappresentò alla Camera il collegio di Capaccio; poi, con lo scrutinio di lista, fu deputato di quello di Salerno II dal 1882 al 1891 (legislature XV, XVI, XVII). Buon amministratore, l'A. fu tuttavia sottoposto a violente critiche, nel quadro dell'aspra polemica sorta attorno alla persona del Nicotera ed ai metodi politici da lui usati. L'A. dedicò molta della sua attività alla realizzazione di notevole parte della rete stradale, che collegò al capoluogo i tre distretti di Sala, Vallo e Campagna. Si occupò della costruzione della ferrovia Eboli-Reggio (anch'essa oggetto di vivaci polemiche politiche), nonché del manicomio interprovinciale di Nocera.
Morì a Salerno il 19 maggio 1891.
Bibl.: T. Sarti, Il Parlamento subalpino e nazionale, Roma 1896, p. 32; Onori a F. A. morto il XIX maggio MDCCCXCI, Salerno 1892; La provincia di Salerno vista dalla R. Società Economica, Salerno 1935, pp. 101, 120-121; A. Moscati, Salerno e salernitani dell'ultimo Ottocento, Salerno 1952, pp. 18-21, 24, 56, 65, 137, 142, 156.