AMBROSOLI, Francesco
Nato a Como il 27 gennaio 1797, visse quasi sempre a Milano, dove morì il 15 novembre 1868. Datosi agli studî letterarî, ai quali fu incoraggiato da Vincenzo Monti e da Pietro Giordani, molto scrisse e molto pubblicò (commenti, traduzioni, grammatiche) anche per necessità di guadagno, perché, essendo sospetto di patriottismo, non poté per lungo tempo ottenere dal governo austriaco il permesso di far l'avvocato, né quello d'insegnare. Pure, alla fine, ebbe un impiego nella Biblioteca di Brera, e più tardi una cattedra di latino e greco, e anche la direzione generale dei ginnasî-licei di Lombardia. Se non che, risorti i sospetti, nel 1853 gli fu tolto ogni ufficio, e dovette tornare a scrivere per campar la vita. Suoi Scritti letterari editi ed inediti furono raccolti da P. Zambelli in due volumi con un Discorso sulla vita e le opere dell'A. (Firenze 1871) e altri, riferentisi alla Letteratura greca e latina, in due altri volumi da S. Grosso (Milano 1872). Ma l'opera per la quale il nome dell'Ambrosoli è più noto, è il Manuale della letteratura italiana, pubblicato per la prima volta a Milano nel 1832-33 in 4 volumi e più volte ristampato di poi (un'edizione rinnovata è quella di Firenze 1863-64), che ebbe molta diffusione e servì di modello ad altre pubblicazioni dello stesso genere apparse in seguito.
Bibl.: C. Tamagni, Ricordi biografici di F. A., Milano 1894; N. Tommaseo, Degli studi elementari e superiori, Firenze 1873; A. Vismara, Bibliografia di F. A., Como 1892.