ANGELICO, Francesco
Nacque a Grammichele (Catania) il 7 dic. 1873; laureatosi a Palermo in chimica e farmacia (1896), fu assistente di A. Angeli, direttore dal 1898 dell'istituto di chimica farmaceutica di quella università. Nel 1917 l'A. fu nominato professore di chimica farmaceutica a Messina; successivamente (1926) passò all'università di Palermo.
Autore di sessantasette saggi pubblicati nella Gazzetta Chimica Italiana e negli Attidella Reale Accademia dei Lincei, l'A. ha affrontato essenzialmente problemi di identificazione di varie sostanze organiche e lo studio sistematico di numerosi derivati. Con p. Spica, poi professore di chimica farmaceutica a Padova, preparò per la prima volta i nitro- e isonitrosoindoli,. cui seguì la sintesi degli isonitrosopirroli.
Dai nitrosopirroli l'A. ricavò quindi, per azione dell'idrossilammina (reazione di Ciamician), le triossime di composti tricarbonilici, e da questi poté anche ottenere alcuni derivati isossazolici. Partendo sempre dai nitroderivati pirrolici preparò inoltre e per la prima volta le corrispondenti ammine che, per diazotazione, fornirono i relativi diazocomposti, dei quali approfondì le caratteristiche di stabilità. Nel periodo in cui fu collaboratore dell'Angeli, l'A. svolse ricerche su derivati della canfora, del fenilindolo, ecc. Altri notevoli lavori dell'A. riguardano la picrotossina, sostanza tossica e amara che si può estrarre dalla coccola del Levante. Anche se la formula di struttura di questo composto si è successivamente rilevata non del tutto rispondente a quella proposta è certo che le ricerche dell'A. hanno avuto sostanziale importanza nel chiarimento della costituzione e nelo studio delle proprietà della picrotossina.
Assai interessante l'identificazione dell'aldeide formica libera nelle foglie verdi ottenuta sfruttando una reazione molte sensibile scoperta dall'A. durante i suoi studi sul ghicoside dell'Actractylis Gummifera. Meritano infine di essere ricordate le ricerche sull'acido fulminico, sull'ossimetilfurfurolo, sull'isonitrosoacetofenone.
L'A. fu un abile maestro oltre che accorto sperimentatore, curò in particolare il suo Istituto e promosse con ogni mezzo la ricerca scientifica.
Morì a Roma il 4 marzo 1949.
Bibl.: T. Aiello, Necrologio di F. A., in La: Chimica e l'industria, XXXI (1949), p. 136; J.C.Poggendorf, Biographisch. - Literarisches Handwörterbuch für Mathematih, VI. 1, p. 60.