APPIANI, Francesco
Pittore, nato ad Ancona il 29 gennaio 1704, morto a Perugia il 2 marzo 1792. Scolaro dapprima di Domenico Simonetti detto il Magatta, fu poi seguace di Francesco Trevisani e di Francesco Mancini; dal Trevisani stesso, e da G. P. Pannini, fu anche impiegato come aiuto. Visse quasi mezzo secolo a Perugia, dove si trovano suoi dipinti nel Duomo, in S. Pietro, in S. Severo, in S. Maria Nuova, in S. Fiorenzo, in S. Francesco al Prato, negli oratorî delle confraternite di S. Francesco e di S. Agostino, nel Palazzo comunale, nel palazzo Donini, ecc. Sue opere sono anche ad Assisi, a Foligno, a Città di Castello, a Roma, e sembra che ne siano state acquistate in Inghilterra. Dai suoi maestri derivò una generica affinità con i modi dei Carracci, e insieme una mediata e superficiale propensione per il Correggio; disegnatore abbastanza sicuro, negli atteggiamenti delle sue figure si palesa un manierista. Nei quadri dipinti a olio si compiace talora, sull'esempio di Michelangelo da Caravaggio e dei suoi seguaci, di violenti contrasti di luci e d'ombre; nelle grandi pitture ornamentali a fresco e a tempera rivela qualche influsso del Giaquinto, ma soprattutto lascia scorgere una lontana affinità con la grande decorazione veneziana, forse attraverso le facili cose lasciate a Perugia da Andrea Carlone. Il suo ecletticismo non gli permise di mettersi in gara con i migliori artisti del suo tempo; lavorò anche come restauratore, giudicato peraltro mediocre dai contemporanei.
Bibl.: L. Lanzi, Storia pittorica, dalla 3ª ed. in poi, II, Bassano 1809, pp. 253-254 in nota; B. Orsini, Memorie de' pittori perugini del sec. XVIII, Perugia 1806, pp. 68-77; S. Siepi, Descrizione topologica-istorica della Città di Perugia, ivi 1822, passim; C. Ferretti, Memorie storico-critiche dei pittori anconitani dal XV al XIX secolo, Ancona 1883, pp. 67-74; W. Bombe, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, II, Lipsia 1908.