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ARESE, Francesco

di Giuseppe GALLAVRESI - Enciclopedia Italiana (1929)
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ARESE, Francesco

Giuseppe GALLAVRESI

Uomo politico, nato a Milano il 12 agosto 1805, dal conte Marco e da Antonietta Fagnani, alla quale sono dirette tante lettere del Foscolo. Compromesso nei moti del '31, si rifugiò ad Arenberg, presso la regina Ortensia, e proseguì in Isvizzera gli studî col figlio di lei, Luigi Napoleone, che aveva conosciuto a Roma nel 1826. Dopo la spedizione di Savoia, si staccò definitivamente dal Mazzini; ma, per sottrarsi alle insistenze materne, perché chiedesse la grazia all'imperatore d'Austria, si arrolò come soldato di cavalleria nella legione straniera organizzata dai Francesi in Algeria, e divenne laggiù aiutante di campo del generale Clauzel. Allorché Luigi Filippo fece imbarcare per l'America il principe Luígi, dopo il colpo di mano da lui tentato a Strasburgo, l'Arese si recò ad attenderlo a New York, e fece di là un lungo viaggio nei bacini del Mississippi e del Missouri. Nel 1838, amnistiato, poté tornare a Milano e nel 1839 sposò Carolina Fontanelli, figlia dell'antico ministro della guerra di Napoleone I. Si trovava a Milano il 18 marzo 1848, quando, allo scoppiare dell'insurrezione fu spedito dagli amici politici a Torino, per invocare l'aiuto dire Carlo Alberto. Ne ripartì subito alla testa di un gruppo d'armati ma, appena iniziata la campagna, fu inviato nell'aprile a Monaco di Baviera, con missione ufficiosa del governo provvisorio. Tornato a Milano ne uscì solo la mattina del 6 agosto, quando stavano per rientrarvi gli Austriaci, e riparò a Genova, dove fu eletto deputato al Parlamento Subalpino. Intanto il Gioberti lo aveva mandato in Francia, presso Luigi Napoleone, che era stato eletto presidente della repubblica. Nel 1852 ottenne un salvacondotto dal Radetzky per assistere il padre morente, ma ebbe i beni sequestrati nel 1853. Nel 1854 fu nominato senatore, e nel 1859, dopo l'armistizio di Villafranca, declinò l'incarico di costituire un ministero, essendo contrario a richiamare i commissarî regi dall'Italia centrale. Si prodigò peraltro in una serie di missioni politiche presso Napoleone III, di cui era già stato ospite altre volte dopo l'assunzione di lui all'impero.

Segnatamente negoziò la cessione di Nizza e Savoia, e, dopo la morte del conte di Cavour, fu inviato a Parigi in missione ufficiale per notificare a Napoleone III l'assunzione di Vittorio Emanuele II a re d'Italia. Il Pasolini lo inviò a Parigi nel 1863, durante la crisi polacca, e anche il Lamarmora ve lo spedì nel 1866, al fine di ottenere il favore imperiale per l'alleanza italo-prussiana. Trasferitosi a Firenze col trasporto della capitale, ebbe, nel 1869, il collare dell'Annunziata. Negoziò infine per Vittorio Emanuele II l'acquisto del Palatino da Napoleone III, che visitò esule in Inghilterra, e del quale amministrò il patrimonio italiano dopo la catastrofe del 1870. Morì a Firenze il 25 maggio 1881.

Bibl.: R. Bonfandini, Vita di F. Arese, Torino 1894.

Vedi anche
Ugo Fóscolo Poeta (Zante 1778 - Turnham Green, presso Londra, 1827). Tra i massimi esponenti della letteratura italiana del neoclassicismo e del primo romanticismo, nella sua produzione si distinguono due linee letterarie principali: una di indirizzo romantico (i sonetti In morte del fratello Giovanni, A Zacinto, ... Giuseppe Mazzini Uomo politico (Genova 22 giugno 1805 - Pisa 10 marzo 1872). Militante della Carboneria (1827-30), fu esule in Francia e in Svizzera. Allontanatosi dall’ideologia carbonara, maturò il progetto della Giovane Italia, secondo un principio repubblicano di nazione unita, composta di cittadini liberi ed eguali ... Carlo Albèrto re di Sardegna Figlio (Torino 1798 - Oporto 1849) di Carlo Emanuele principe di Carignano e di Maria Cristina di Sassonia-Curlandia, ebbe genitori di tendenze apertamente liberali e, educato a Parigi e a Ginevra, fu sottotenente dei dragoni nell'esercito napoleonico. Tornò nel Piemonte nel maggio 1814 e, erede presuntivo ... letteratura In origine, l'arte di leggere e scrivere; poi, la conoscenza di ciò che è stato affidato alla scrittura, quindi in genere cultura, dottrina. Oggi s'intende comunemente per l. l'insieme delle opere affidate alla scrittura, che si propongano fini estetici, o, pur non proponendoseli, li raggiungano comunque; ...
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    Patriota (Milano 1805 - Firenze 1881); figlio del conte Marco e di Antonietta Fagnani, l'amica del Foscolo, compromesso nei moti del 1831, espatriò nello stesso anno in Svizzera, poi in Algeria (1834) e negli Stati Uniti (1836). Amnistiato nel 1838, dieci anni dopo fu incaricato dal governo provvisorio ...
  • ARESE LUCINI, Francesco
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 4 (1962)
    Nicola Carranza Nato a Milano il 12 ag. 1805 dal conte Mirco, deputato lombardo ai Comizi di Lione del 18021 e da Antonietta dei marchesi Fagnani, amata dal Foscolo che la cantò nell'ode All'amica risanata, crebbe in un ambiente ove le idee liberali e patriottiche si fondevano con le mem,3rie della ...
Vocabolario
francésco
francesco francésco agg. e s. m. [dal lat. tardo Franciscus, der. di Francus «franco1»] (pl. m. -chi), ant. – Francese: La terra che fé già la lunga prova E di Franceschi sanguinoso mucchio (Dante); i modi e le cadenze della prosa f. (D’Annunzio)....
francescano
francescano agg. e s. m. – 1. agg. Di san Francesco d’Assisi (1181 o 1182-1226) e dell’ordine da lui fondato: il movimento f.; la predicazione f.; la regola f.; l’abito f.; missioni francescane. Che è proprio di san Francesco d’Assisi e...
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