BALDELLI, Francesco
Nacque a Cortona e visse nel sec. XVI, dedicandosi attivamente alla volgarizzazione di autori greci e latini. Fu anche poeta in volgare e accademico degli Umorosi di Bologna, col nome di "Assetato" : nelle Opere burlesche di F. Berni ed altri Autori, II, Venezia 1564, a p. 125, Può leggersi un suo Capitolo in lode della Martingala,che non rivela alcuna originalità, né d'argomento né di stile, e segue pedissequamente i canoni della poesia bernesca. In endecasillabi banali e svogliati diede una traduzione, mai pubblicata, del De illustratione Urbis Florentiae di U. Verini, della quale qualche esempio si legge in A. M. Bandini, Specimen Literaturae Florentinae saeculi XV, I, Florentiae 1747, pp. 52 s. e 176.
Dopo aver dato alle stampe Filostrato Lemmio, della vita di Apollonio Tianeo... Con una Confutatione, overo Apologia di Eusebio Cesariese (Firenze 1549), il B. pubblicò le sue traduzioni soprattutto presso Gabriele Giolito, in quella Collana istorica che, sotto la direzione di T. Porcacchi, fu iniziata dal celebre editore intorno alla metà dei secolo. L'attività del B. ebbe principio con il Compendio de l'Istoria Romana di Pomponio Leto,Venezia 1549, ma l'opera sua più notevole fu senza dubbio il volgarizzamento dei Commentari di C. Giulio Cesare,Venezia 1554, dedicato al cardinale Ippolito d'Este.
La nitidezza e l'essenzialità dello stile cesariano sono resi con sufficiente approssimazione, in una lingua corretta, scorrevole, che solitamente non indulge a latinismi di sintassi o di vocabolario. Il testo è corredato di "figure, e tavole delle materie e de i nomi delle città..., antichi e moderni", e questo apparato erudito ne accresce i pregi e il valore. Fu infatti ristampato ben cinque volte negli anni successivi, dopo una revisione di Pier Vettori, Venezia 1557, 1570, 1571, 1572, 1573, e infine nel 1575 fu illustrato con diverse tavole in rame,disegnate in parte da A. Palladio, che volle cosi completare il lavoro dei suoi due figli Leonida e Orazio, dopo la loro immatura morte. Nel frontespizio di questa edizione il nome del traduttore non figura, ma è ormai certo che bisogna attribuirla al B.: anche questa edizione ebbe molte ristampe (Venezia 1618, 1619, 1635), l'ultima delle quali comparve nel 1737.
Della collana del Giolito fanno parte anche i volgarizzamenti: Dione Cassio Niceo Historico Greco de' Fatti de' Romani,Venezia 1562, accompagnato nello stesso anno dall'Epitome; Historia o vero Libraria historica di Diodoro Siciliano, voll.2, Venezia 1574 e 1575; e infine Di Flavio Giuseppe, dell'Antichità de' Giudei,e Della Guerra de' Giudei,Venezia 1581: traduzioni notevoli per eleganza e accuratezza, condotte sui testi latini degli umanisti.
Maggiore interesse storico riservano alcune cronache della prima crociata volgarizzate dal B. e divenute quindi rapidamente popolari, quali La guerra fatta da' Cristiani contra i Barbari per la ricuperazione del Sepolcro di Cristo e della Giudea, di Benedetto Accolti, Venezia 1549, e l'Istoria di Roberto Monaco della guerra fatta da' Principi Cristiani contra i Saracini per l'acquisto di Terra Santa,Firenze 1552. Il Tasso infatti ricorda tanto l'Accolti quanto Roberto Monaco, ed è lecito supporre che, oltre ai testi in latino, editi il primo nel 1531 e il secondo nel 1532, egli abbia consultato anche i volgarizzamenti del Baldelli. Scarse notizie si hanno sull'ultima parte della sua vita che si protrasse sicuramente sino al 1587. Si ignora la data della morte.
Bibl.: G. M. Mazzuchelli, GliScrittori d'Italia, II, 1, Brescia 1758, pp. 100-101; J. M. Paitoni, Biblioteca degli autori antichi greci, e latini volgarizzati, I,Venezia 1764, pp. 215-218, 290 s., 301-303; II, ibid. 1766, pp. 73, 106 s.; III, ibid. 1767, p. 199; IV, ibid. 1767, p. 51; F. Flamini, IlCinquecento,Milano s. d. [ma 1902], pp. 323, 560, 571; G. Getto, Interpretazione del Tasso,Napoli 1951, p. 421.