BARBAVARA, Francesco
Uomo politico, che appartenne senza dubbio ai Barbavara di Novara, un ramo della grande e antica consorteria dei Da Castello, sebbene non sappiamo quando e dove nascesse. Gian Galeazzo Visconti, che lo apprezzò assai per la sagacia e abilità negli affari, dopo il 1390 lo fece suo primo camerario; e dal 1394 in poi, noi lo vediamo trattare per il principe tutte le questioni finanziarie, infeudazioni, affitti, vendite, spesso munito di pieni poteri. Ebbe in moglie una parente del duca, Antonia di Pietro Visconti, col diritto di unire al suo il nome Visconti. Morto Gian Galeazzo, nel Consiglio della duchessa reggente Caterina Visconti il Barbavara fu membro influente, secondo le disposizioni testamentarie del duca. Nel 1403 ebbe il titolo di conte di Valsesia e di Pietre Gemelle. Poco dopo, un partito di malcontenti e ambiziosi organizzò in Milano un'insurrezione popolare contro il potente ministro, accusandolo di tramare contro i Visconti (25-27 giugno 1403). Il B. fu costretto a fuggire col fratello Manfredi ed ebbe i beni confiscati. Ma la reggente, liberatasi dopo pochi mesi dell'oligarchia che la dominava, richiamò il B., facendone proclamare solennemente l'innocenza ed i meriti (31 gennaio 1404). Costretto dai due giovani principi Giovanni Maria e Filippo Maria ad abbandonare Milano e a rifugiarsi in Valsesia, Francesco si riconciliò con Filippo Maria dopo il 1412 e poté ritornare a Milano. Morì poco prima del 17 marzo 1415.
Bibl.: R. Maiocchi, F. B. durante la reggenza di Caterina Visconti, in Miscellanea di storia italiana, s. 3ª, IV (1898).