BASSANI, Francesco
Nacque a Thiene (Vicenza) il 29 ott. 1853, "compì gli studi secondari a Vicenza e s'iscrisse poi alla facoltà di scienze naturali dell'università di Padova, dove fu discepolo di G. Omboni e consegui la laurea nel 1875. Nello stesso anno fu nominato assistente di mineralogia e geologia; nel 1878, ottenuta una borsa di studio di perfezionamento, si recò a Parigi e l'anno successivo a Monaco. Tornato in Italia, entrò nel 1880 nell'insegnamento secondario come professore di storia naturale nello istituto tecnico dì Padova; nel 1883 passò al liceo Beccaria di Milano, divenendo anche coadiutore di A. Stoppani nel museo civico della città. Nel 1880 aveva sposato l'olandese Everdina Douwes Dekker, che collaborò per tutta la vita col marito, disegnando le molte belle tavole iconografiche che accompagnano le sue memorie. Nel 1887 vinse il concorso per la cattedra di geologia dell'università di Napoli, dove rimase per tutta la vita, insegnandovi per incarico anche la paleontologia. Fu membro del comitato geologico, presidente della Società geologica italiana, presidente nel 1910 della Società reale di Napoli, socio dell'Accademia dei Lincei, della Società italiana delle scienze (detta dei XL), dell'Accademia pontaniana, dell'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti. In suo onore si dette il nome "bassanite" a un minerale trovato nel 1906 nella cavità di una tefrite leucitica del Vesuvio. Il B. morì a Capri il 26 apr. 1916.
Egli si occupò di geologie soprattutto di paleontologia. Pubblicò varie note sulle recenti eruzioni vulcaniche e su fenomeni vulcanici della solfatara e della valle di Pompei; fece ricerche geologiche sui calcari cretacici di Pignataro Maggiore (Caserta), di Pietraraia (Benevento), della penisola di Sorrento; illustrò i molluschi della dolomia principale di Mercato S. Severino (Salemo); descrisse una zanna di Elephas meridionalis delle sabbie gialle di Salsoniaggiore. Importanti furono i suoi scavi (1910) di Capri, in collaborazione con G. Galdieri, diretti a verificare la contemporaneità tra gli avanzi di mammiferi e i manufatti preistorici di selce e quarzite scoperti nell'isola.
Ma la sua maggiore attività scientifica fu consacrata alla paleontologia e in particolare allo studio dei pesci fossili, campo nel quale egli era considerato il maggiore specialista dei suoi tempi. Studiò la fauna ittiologica dell'Italia rinvenuta in tutti i terreni geologici, dal periodo triassico all'attuale. Dedicò attenzione particolare al trias superiore, ai suoi tempi ancora poco conosciuto, illustrando lo studio dei pesci degli scisti con quello degli altri fossili della dolomia; portò nuovi contributi alla conoscenza del periodo giurassico superiore veronese e trentino; dette notevole impulso allo studio della fauna cretacica con numerosi scritti critici e con l'esame di un abbondante materiale, proveniente dalla regione alpina veneta, dall'Istria, dalla Dalmazia e dal Capo d'Orlando (Messina). Per lo studio dell'eocene scrisse diverse note sui pesci del Veneto con la descrizione di un nuovo genere di fisostomi; raccolse e studiò pesci del miocene delle Prealpi venete, della provincia di Roma, delle Tremiti, di Terra d'Otranto. Particolarmente ammirate furono le. sue ricerche sui pesci fossili di Chiavon, sugli ittioliti miocenici della Sardegna, sui pesci fossili pliocenici della Toscana e della Basilicata.
Il B. scrisse un trattato per le scuole secondarie (Elementi di zoologia descrittiva, Milano 1885; 2 ediz., 1889) e oltre cento note e memorie, tra le quali ricordiamo: Annotazioni sui pesci fossili del calcare eoceno di Monte Bolca, in Atti d. Soc. veneto-trentina di scienze naturali, III (1875), pp. 169-191; Vorläufige Mittheilungen über die Fischfauna der Insel Lesina, in Verhadlungen der kaiserlich-königlichen geologischen Reichsanstalt, VIII (1879), pp. 162-170; Descrizione dei pesci fossili di Lesina, accompagnata da appunti su alcune altre ittiofaune cretacee, in Denkschriften der kaiserlichen Akademie der Wissenschaften, Matheinatisch-naturwissenschaftliche Classe, XLV (1882), pp. 195-288 (con XVI tavv.); Risultati ottenuti dallo studio delle principali ittiofaune cretacee, in Rendic. del R. Ist. lombardo di scienze e lettere, s. 2, XVIII (1885), pp. 513-535; Ricerche sui pesci fossili di Chiavon, in Atti d. R. Accad. delle scienze fisiche e matematiche di Napoli, s. 2, III (1889), n. 6; Molluschi fossili nella dolomia triassica dei dintorni di Mercato San Severino in provincia di Salerno, ibid., s. 2, V (1893), n. 9; La ittiofauna delle argille marmose pleistoceniche di Taranto e di Nardò (Terra d'Otranto), ibid., s. 2, XII (1905), n. 3.
Bibl.: S. Rumor, Gli scrittori vicentini dei secoli decimo ottavo e decimo nono, I, Vicenza 19051 pp. 88-96; III, Venezia 1908, pp. 438-440; L. Meschinelli, In memoria di F. B., in Atti d. R. Ist. veneto di scienze, lettere ed arti, s. 8, XVIII (1915-16), pp. 81-93 (con elenco degli scritti); C. F. Parona, F. B. Cenno necrologico, in Atti d. R. Accad. di Torino, LI (1915-16), pp. 945-950; M. Cantone, F. B., in Rend. d. Accad. di scienze fisiche e matem. di Napoli, s. 3, XXII (1916), pp. 67 s.; G. De Lorenzo, F. B. (con ritr. ed elenco dei titoli didattici, accademici, onorifici e delle pubblicazioni), ibid., pp. 70-88; C. De Stefani, Commemorazione del socio nazionale F. B., in Rendic. d. Accad. dei Lincei, classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, s. 5, XXVI (1917), 1 sem., pp. 335 s.; J. C. Poggendorff, Biographisch-literarisches Handwörterbuch für Mathematik..., IV, p. 72; VI, p. 136; Encicl. Ital., VI, p. 336.