BATTAGLIOLI, Francesco
Nacque, probabilmente, a Modena verso il 1710 e si trasferì in seguito a Venezia, dove, nel 1772, venne nominato accademico. Dall'anno 1776 al 1789, succedendo ad Antonio Visentini, egli insegnò prospettiva. Si dimise più che settantenne; nel 1796 risulta ancora vivo. Del B. si conoscono due grandi vedute di Aranjuez, eseguite nel 1756 per il cantante Farinelli; inoltre, un Porto di mare e una Battaglia navale, già nella raccolta Donà dalle Rose, firmati e datati 1786. Sono anche del B., con figure di Francesco Zugno, due Vedute dell'esterno e dell'interno della vecchia chiesa di S. Maurizio a Venezia, custodite nella sacrestia della stessa chiesa. Altra sua opera documentata è la Fantasia architettonica delle Gallerie veneziane.
Il Catalogo dei quadri raccolti dal fu signor Maffeo Pinelli cita una serie di Vedute fantastiche del B. con figure di Francesco Zugno. Gino Fogolari (1913) ha pubblicato una serie di vedute panoramiche appartenenti allora alla collezione Giovanelli, identificandola come quella citata nel catalogo Pinelli, attribuzione che venne accettata dal Voss.
L'ampiezza ariosa dei panorami ed il senso della luminosità diffusa vi ricordano il Canaletto, ma con una leggera nota neoclassica. Gli episodi non hanno significato preciso. Sono quasi sempre passatempi campestri così cari al Settecento, con i soliti personaggi del repertorio dei pittori di capricci e vedute: mendicanti, orientali, abati in contemplazione di antiche lapidi, ecc. Si vedono ville patrizie, porti abbagliati dal sole, fantasie architettoniche. In mezzo a una ridente campagna appare il ponte di Rialto, secondo il progetto del Palladio. In altri pannelli, stretti e verticali, si scorgono certe curiosissime architetture di gusto quasi neogotico.
L'eccezionale qualità di questi pannelli, paragonata alla mediocrità delle opere sicure del B., poteva far nascere il dubbio sulla loro paternità. Ma una incisione col nome del B., custodita al Gabinetto delle Stampe di Monaco di Baviera, trovata in seguito, confermò pienamente la tesi del Fogolari (cfr. Ivanoff 1959). È un'acquaforte raffigurante una Fantasia architettonica di gusto neogotico, del tutto analoga a quelle della serie ex Giovanelli.
Nella seconda metà del Settecento il "Gothic Revival" cominciava già a diffondersi in Europa. In Italia, dove lo stile ogivale non ebbe mai radici profonde, si trattò di una semplice moda d'importazione esotica, manifestatasi al principio del secolo seguente, specie nell'arte dei giardini e, più tardi, negli arredamenti. Il B. appare come un pioniere e precursore di tale moda romantica in pittura.
Altre incisioni di F. Zucchi su disegni del B., di gusto genericamente canalettiano, con vedute di Brescia, sono custodite a Roma al Gabinetto Nazionale delle Stampe (12 fogli).
Come scenografo, allestì per il Teatro di S. Cassiano le scene per Arminio di Galluppi (1747), Adriano in Siria di V. Ciampi e la Clemenza di Tito di A. G. Pampani (1748). Fu anche a Madrid, dove eseguì le scene per la Nitteti di N. Conforti (1765).
Fonti e Bibl.: Venezia, Museo Correr, Libretti delle opere succitate;documenti riguardanti il B., nell'Arch. dell'Accad. di Belle Arti di Venezia; L. Chizzola-G. B. Carboni, Pitture Sculture ed Architetture di Brescia, Brescia 1760, pp. 151, 161, D. Maggiotto e D. Fossati, Catal. dei quadri raccolti dal fu signor Maffeo Pinelli, Venezia 1785; G. Fogolari, L'Accademia veneziana di pittura e scultura, in L'Arte, XVI(1913), p. 378; H. Voss, Studien zur venezianischen Vedutenmalerei des 18. Jahrhunderts, in Rep. für Kunstwissenschaft, XLVII (1926), pp. 37-40; G. Delogu, Pittori veneti minori del Settecento, Venezia 1930, pp. 153-155; E. Povoledo, La scenografia architettonica del '600 a Venezia, in Arte veneta, V (1951), p. 126; N. Ivanoff, Zugno e B., in Emporium, CXX(1954), pp. 67-76; Id., Ancora su Zugno e B., ibid., CXXX (1959), pp. 162 s.; R. Pallucchini, La pittura veneziana del Settecento, Venezia-Roma 1960, pp. 164-166, 208 s.; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, III, p. 41; Encicl. d. Spettacolo, II, pp. 48 s.