BENINCASA, Francesco
Nacque a Sassuolo il 7 sett. 1731 da Luigi e da Lucrezia Baggi.
Il 24 ott. 1749 entrò nel noviziato della Compagnia di Gesù e il 20 sett. 1760 fu ordinato sacerdote. Insegnò grammatica nel Collegio dei nobili di Parma
(1756), poi, dal 1763, in quello di Imola. Era a Imola nel 1771, ma non molto dopo si trasferì a Roma, dove fu impiegato in diversi uffici dal padre generale Lorenzo Ricci. Alcuni mesi dopo la soppressione della Compagnia il B. fu improvvisamente arrestato, il giorno di Natale del 1773, e condotto in Castel Sant'Angelo, dove era detenuto, insieme con altri importanti gesuiti, anche il Ricci.
S'ignora quale fosse la precisa motivazione dell'arresto. Il B. in una lettera del 1776 afferma che non gliene fu mai detto il motivo e che venne interrogato lungamente "in ordine a quante apologie della Compagnia erano uscite prima della sua soppressione". L'arresto quindi si può ritenere genericamente connesso con l'opera di resistenza che si ebbe tra i gesuiti contro il ventilato scioglimento della Compagnia e con le rimostranze che seguirono allo scioglimento stesso. là invece tutt'altro che sicuro quello che hanno affermato alcuni scrittori secondo i quali il B. sarebbe stato accusato d'essere l'autore dell'opuscolo Osservazioni sopra la condotta tenuta dal ministro di Portogallo nell'affare dei gesuiti che, uscito nel 1760, fu tradotto in francese, in spagnolo, in tedesco, in olandese, e a cui fece seguito un'Appendice. Pare invece che autore delle Osservazioni sia stato Gaetano Forti e dell'Appendice G. C. Cordara.
Il B. fu trattenuto per quasi due anni in Castel Sant'Angelo e fu liberato il 12sett. 1775, con l'ingiunzione, secondo quanto egli stesso scrisse, di non parlare ad anima vivente di ciò che s'era detto durante gli interrogatori. Lasciò Roma volontariamente (e non, com'è stato pur detto, per esserne stato esiliato) e si recò a Modena; ma, non avendo potuto trovarvi conveniente sistemazione, accettò l'offerta che gli venne fatta dal conte di Coubert (che l'aveva conosciuto, non si sa quando, a Venezia) di trasferirsi a Parigi per curare l'educazione di un suo figliolo.
Anche durante il soggiorno in Francia il B. restò sempre in relazione con la corte di Modena e in particolare col ministro ducale Clemente Bagnesi. A lui infatti si rivolse quando il tesoriere papale, col pretesto della nuova sistemazione a Parigi, volle privarlo della pensione che il papa aveva stabilito si desse a ciascun ex gesuita. Una petizione diretta a questo proposito dal B. al papa fu infatti inoltrata per mezzo dell'ambasciatore estense a Roma.
Il B. restò a Parigi per circa due anni; poi fu richiamato in Italia dal duca Francesco III, residente in quel tempo a Milano come governatore della Lombardia per Maria Teresa, che lo elevò al grado di consigliere di gabinetto, investendolo del titolo di conte e lo nominò (8 sett. 1778) arciprete e ordinario della collegiata nullius di Carpi. Press'a poco nel medesimo periodo ottenne pure il priorato della chiesa di S. Agnese in Ferrara, anch'esso di patronato ducale. Quando il duca ottenne dalla S. Sede che Carpi fosse eretta in vescovato, presentò, il 13 nov. 1779, per l'elezione a vescovo della nuova diocesi il B., che fu promosso il 13 dicembre e consacrato dal vescovo di Modena G. M. Fogliani il 9 apr. 1780 e non già, come si afferma erroneamente in alcune opere (per es. in G. Cappelletti, Le Chiese d'Italia, XV, Venezia 1859, p. 408), nel 1784.
Durante il vescovato del B. furono fatti lavori nella cattedrale, che egli nuovamente consacrò nel 1791, e furono soppressi alcuni conventi (dei cappuccini, delle monache servite di S. Sebastiano) e confraternite (della Misericordia e di S. Rocco). Il B. ebbe più d'una volta questioni col capitolo, nelle quali, al dire di un cronista, non diede sempre prova di moderazione e di prudenza. Ebbe anche qualche, sia pur lieve, contrasto col governo e in particolare col ministro ducale G. B. Munarini.
Morì a Carpi il 13 dic. 1793.
Del B. si hanno a stampa alcune lettere pastorali (Modena 1779, Carpi 1786 e 1790). Fece stampare per uso della sua diocesi un Breve compendio della Dottrina cristiana estratto dalla più copiosa del card. Bellarmino (Guastalla 1793). Una sua lettera diretta da Parigi a Gherardo Rangoni, in cui egli dà ragguagli sulla capitale francese, fu pubblicata nelle Lettere varie d'illustri italiani..., IV, Reggio Emilia 1841, pp. 40-43. Gli è stato anche attribuito, non si sa con quanto fondamento, l'opuscolo Nuovo metodo dei sig. Locke per trascrivere..., Pesaro 1771.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Modena: Cancell. duc. Carpi, b. 289; Ibid., Carte Mantovani, m. 34; Modena, Bibl. Estense: autograf. Campori, ad vocem; Ibid., mss. Campori. Appendice, nn. 2046, 2491; N. Cionini, Genealogia della famiglia Benincasa (per nozze Spezzani), Sassuolo 1886, tav. II; P. Guaitoli, Cart. tra G. Tiraboschi e E. Cabassi, in Mem. stor. e documenti sulla città... di Carpi, VI, Carpi 1894-95. pp. 377-79, 578; A. Spinelli, L'archivio Guaitoli. ibid., VII, Carpi 1897, pp. 10, 147, 187; C. Sommervogel-E. Rivière, Bibliothèque de la Compagnie de Jésus, I, Bruxelles-Paris 1890, coll. 1305 s.; VIII, ibid. 1898, col. 1814; XII, Louvain 1960, col. 117; F. Snieders, in Diction. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., VII, Paris 1934, coll. 1332 s.; R. Ritzler-P. Sefrin, Hierarchia catholica..., VI, Patavii 1958, p. 149.