BERLINGHIERI, Francesco
Umanista e geografo, nato a Firenze il 17 settembre 1440 da Niccolò di Giorgio Betti Berlinghieri; fu scolaro dell'Argiropulo e di Cristoforo Landino, legato da amicizia a Lorenzo de' Medici e con lui e con molti dei più insigni fiorentini contemporanei frequentatore assiduo dell'Accademia platonica di cui era anima Marsilio Ficino. Ma della sua vita e anche dei suoi studî si sa pochissimo; non risulta neppure che rivestisse mai cariche pubbliche, se non quella di Conservatore delle leggi, che occupava nell'agosto del 1482; morì sessantenne il 17 febbraio 1500 (stile fiorentino). Della sua attività letteraria non ci resta. all'infuori di tre scrittarelli oratorî, che la versione in terzine della Geografia di Tolomeo, stampata a Firenze da Niccolò Todesco, senza data. L'autore stesso ci dice che si accinse a quest'opera "nel quinto lustro" e che vi spese intorno molti anni; l'opera era tuttavia, non solo terminata, ma certamente già stampata nel 1480, perché un esemplare a stampa, probabilmente il primo uscito dai torchi, fu inviato in dono, con dedica autografa datata da Firenze 1480, al sultano Maometto II; esso si conserva ancora nella Biblioteca del Serraglio a Costantinopoli. Non sembra però che la stampa fosse messa subito in circolazione. Morto Maometto II, l'opera fu divulgata alla fine del 1481 o al principio del 1482, con dedica a Federico duca d'Urbino, al quale è diretto anche un apologo di Marsilio Ficino.
Il titolo dell'opera, impresso a stampa sul recto della prima pagina, è il seguente: "Geographia di Francesco Berlinghieri fiorentino in terza rima et in lingua toscana distincta con le sue tavole in varii siti et provincie secondo la Geographia et distinctione delle tavole di Ptolomeo. Cum gratia et Privilegio". Questo titolo manca tuttavia in parecchi esemplari. V'è sempre, invece, un altro titolo nel verso della stessa pagina: "In questo volume si contengono septe giornate della Geographia di Francesco Berlinghieri fiorentino allo Illustrissimo Federigo duca durbino". In fondo al volume, si legge in alcuni esemplari: "Impresso in Firenze per Nicolo Todescho et emendato con somma diligentia dallo autore". L'opera è rarissima. Di essa si conoscono anche alcuni codici, nessuno dei quali però autografo; il più antico, su pergamena, con le carte miniate a colori, si conserva nella biblioteca di Brera a Milano.
La versione del B. è assai fedele e accurata per quanto ciò sia compatibile con una versificazione; non mancano tuttavia qua e là accenni, di varia specie, anche a personaggi e fatti contemporanei, aggiunti dal traduttore. Le carte non sono opera del B., per quanto egli non sia stato forse del tutto estraneo alla loro redazione. Quelle tolemaiche perpetuano una tradizione cartografica fiorentina, quale è rispecchiata in codici anteriori della Geografia di Tolomeo nella nota versione latina di Iacopo Angelo. Ma il pregio singolare dell'opera del B. sta in ciò, che essa contiene quattro tavole nuove, e cioè "Novella Italia", "Hispania Novella", "Gallia Novella" e "Palestina Moderna et Terra Sancta". Tranne quest'ultima, che era già stata stampata nel Rudimentum Novitiorum (Lubecca 1475), sono le prime carte moderne a stampa dei tre rispettivi paesi. Anch'esse sono quasi certamente opera pregevolissima, e più volte poi imitata, della scuola cartografica fiorentina.
Bibl.: Murr, Notitia libri rarissimi Geographiae Francisci Berlinghieri, Norimberga 1790; Fr. Rödigert, La Geografia del Berlinghieri, in Il Bibliofilo, 1881; Ass. Mori, Un geografo del Rinascimento (Francesco di Niccolò Berlinghieri), in Archivio storico italiano, 1894; G. Ricchieri, Le geografie metriche italiane del Trecento e del Quattrocento, in Miscell. Da Dante al Leopardi, Milano 1904; Jacobs, Zur Datierung von Berlinghieris Geographia, in Gutenberg Festschrift, Magonza 1925.