BOCCHI, Francesco
Nacque a Firenze nel 1548 da Bartolomeo e Lisabetta Papi, in seno a una famiglia che godeva di un certo prestigio ma, a quanto sembra, di non grandi risorse. Dopo la morte del padre (1559), si prese cura della sua educazione lo zio Donato Bocchi, vicario generale del vescovo di Fiesole. Oltre allo zio, abbiamo notizia soltanto di un altro membro della sua famiglia, il fratello Antonfrancesco, che morì nel 1583.
Terminati gli studi di letteratura e di eloquenza, il B. fa per qualche tempo, intorno al 1572, a Roma, dove strinse negli ambienti della Curia conoscenze che poi curò e mantenne per tutta la vita. Ritornato in patria, condusse nella Firenze tardo-cinquecentesca, nella quale gli uffici civili erano venuti meno o si erano trasformati in appannaggi per i cortigiani, la difficile e precaria esistenza del retore e del letterato di professione. Visse dedicandosi all'educazione di giovani nobili, come il fratello minore di Ulisse Bentivoglio, i figli di Benedetto Vivaldi, Piero Antonio Strozzi, giovani che ospitava presso di sé. In parte legata a tali incombenze è la larga produzione di scritti d'occasione, orazioni encomiastiche, esercitazioni retoriche, lettere parenetiche, piccoli trattati composti su commissione o dietro speranza di un compenso. I contemporanei gli furono larghi di lodi e di riconoscimenti, egli fece testo in fatto di buona lingua italiana, qualcuno lo proclamò addirittura il miglior prosatore del suo tempo. Meno larghi furono gli appoggi: il B. conobbe Pamarezza delle reiterate ricerche di mecenati, delle molteplici offerte di dediche, dei silenzi indifferenti o sprezzanti. Il più importante dei suoi mecenati fu Lorenzo Salviati; al numero di essi appartennero anche altri membri della famiglia Salviati, Filippo Valori, Piero Vettori, diverse personalità della Curia intorno al cardinale Ferdinando de' Medici, che poi rinunciò al cardinalato per succedere al fratello Francesco come granduca.
Nei trattati del B., dedicati a temi tanto diversi, il concetto di eloquenza si svuota del suo significato civile; l'erudizione dell'età umanistica cede ad un poligrafismo facile e garbato, nel quale l'intento informativo è turbato da un programma di adulazione cortigianesca; lo sdegnoso amor di patria dei Fiorentini delle generazioni precedenti, avaro di parole, si trasforma in un piccolo orgoglio declamatorio e catalogatore; i grandi temi della filosofia civile fiorentina (per esempio, la superiorità della vita attiva sulla vita contemplativa) diventano occasioni di esercitazioni scolastiche; la tradizione storiografica approda a un'opera di improvvisazione come la Historia della ribellione della Fiandra, scritta su incoraggiamento di Giovan Vincenzo Vitelli per celebrare il padre Chiappino Vitelli, che aveva combattuto in Fiandra come condottiero.
Questa produzione è tuttavia percorsa da un tratto di originalità: la consapevolezza profonda e dolorosa dell'autore di appartenere a un'epoca di decadenza. Il B. prende le mosse dalla rievocazione delle glorie militari del passato romano e italiano e dalla meditazione delle cause della decadenza degli Italiani nelle armi, ma grazie all'incontro con le tesi del Machiavelli giunge ad abbozzare una analisi complessiva della società italiana del suo tempo e a formulare una acuta diagnosi del suo male. Egli individua la causa della decadenza nella scomparsa del ceto di agiati contadini-proprietari, interessati alla difesa della loro terra e dei loro beni, che aveva formato il nerbo degli eserciti vittoriosi di Roma repubblicana. La diagnosi non lascia adito a speranze di resurrezione: poiché il dislivello delle fortune e la degenerazione del ceto degli antichi contadini-proprietari in una plebe diseredata e oppressa sono manifestazioni di una società che egli accetta e celebra, l'ultima parola che il B. esprime su questo argomento è una parola di inerte rassegnazione.
Il B. morì a Firenze secondo alcune fonti il 31 marzo 1613, secondo altre nel 1618, e venne sepolto nella chiesa di S. Pier Maggiore (oggi distrutta), dove riposavano i suoi antenati.
Esiste un suo ritratto in una delle volte del terzo corridoio della Galleria degli Uffizi, sul lato destro, nella sezione dedicata alle glorie toscane nel campo della varia erudizione.
Opere a stampa: Discorso... A chi de' maggion Guerrieri che insino a questo tempo sono stati, si dee la maggioranza attribuire, Firenze 1573; Orazione di M. Piero Vettori recitata nell'esequie del Serenissimo Cosimo de' Medici Gran Duca di Toscana nella Chiesa di S. Lorenzo..., Firenze 1574 (l'orazione latina pronunciata da Pietro Vettori era stata anche essa composta dal Bocchi. Il manoscritto di essa, dal titolo Oratio de laudibus Cosmi de Medicis, si trova sotto il nome del B. nella Biblioteca Classense di Ravenna, cod. 189); Oratio de laudibus Ioannae Austriae quae Regina nata Ungariae, et Boemiae, in matrimonio Francisci Medicis, Magni Ducis Etruriae, Florentiae infelici Partu mortem obiit, Florentiae 1578 (il B. stesso tradusse l'orazione in italiano sotto il titolo Orazione... sopra le lodi della Sereniss. Giovanna d'Austria..., Firenze 1578); Oratio de laudibus Serenissimi Ioannis Austrii, Summi fortissimique Ducis, Florentiae 1578; Discorso... sopra la lite delle Armi et delle Lettere; et a cui si dee il primo luogo di nobiltà attribuire, Firenze 1579 e 1580; Discorso... sopra la Musica, non secondo l'arte di quella, ma secondo la ragione alla Politica pertinente, Firenze 1580; Ragionamento... sopra le prose vulgari di Mons. Giovanni Della Casa, Firenze 1582; Discorso... sopra il pregio del valore humano, Firenze 1582 e 1587 (il manoscritto si trova nella Biblioteca Laurenziana, Ashburn. 6741, sotto il titolo Discorso se meglio sia la vita attiva o la contemplativa); Eccellenza della statua del San Giorgio di Donatello Scultore Fiorentino, posta nella facciata di fuori d'Or San Michele..., dove si tratta del Costume, della Vivacità e della bellezza di detta statua, Firenze 1584 (edizione critica in P. Barocchi; "la più antica monografia di storia dell'Arte su un celebre monumento": Schlosser-Magnino); Oratio de laudibus Petri Vectori viri clarissimi, Florentiae 1585; Orazione... di M. F. B. sopra le lodi di M. Pier Vettori, gentilhuomo fiorentino, Firenze 1585 (non traduzione ma rielaborazione dell'orazione precedente); Oratio... de laudibus Francisci Medicis Magni Ducis Etruriae, Florentiae 1587; Le bellezze della città di Fiorenza dove a pieno di Pittura, di Scultura, di sacri Tempij, di Palazzi i più notabili artifizi e i più preciosi si contengono..., Firenze 1591, 1592, 1677; Pistoia 1678 (una delle prime guide della città fatta per "itinerari"); Opera... sopra l'immagine miracolosa della Santissima Nunziata di Fiorenza, dove si narra come di quella è grande la maestà, Firenze 1592 e 1612; Della cagione onde venne ne gli antichi secoli la smisurata potenza di Roma e dell'Italia, Firenze 1598 (il ms. autografo parziale - contenente il primo libro e l'inizio del secondo - è conservato nella Biblioteca Nazionale di Firenze, Magl. XXX., 241, sotto il titolo: Roma trionfante e la cagione di sua smisurata potenza, la quale con le armi negli antichi tempi si acquistò); Risposta contra 'l Machiavello e Libro VI... nel quale si tratta della cagione onde l'Italia è in basso stato et come non puote risurgere (frammento), continuazioni dell'opera precedente, pubblicate da Rodolfo de Mattei in Arch. stor. ital., CXXIV (1966), n. 1, pp. 17-21; Oratio... de laudibus Philippi II Hispaniarum Regis Catholici et Potentissimi, Florentiae 1598; Epistola ad Cosmum Mannuccium, Romam, Florentiae 1599; Lezione sopra l'uomo da bene, Firenze 1600; Epistola ad Illustrissimum Aloysium Guicciardinum, Romam, Florentiae 1602; Epistola seu opusculum... De Restitutione Sanctae Testudinis Florentiae ad perillustrem Franciscum Niccolinum, Romam, Florentiae 1604; Epistola F. Bocchii ad perillustrem Philippum Valorium, Ruinam stragemque fractae Pergamenae Florentinae testudinis deplorantis, Pisas, Florentiae 1604; Epistola... ad Illustrissimum et Reverendiss. Benedictum Iustinianum, Cardinalem Amplissimum Sanctae Rom. Eccl., Romam, Firenze 1604; Oratio... de laudibus Leonis Undecimi Pont. Max., Florentiae 1605 (una traduzione italiana si trova nella Biblioteca Riccardiana di Firenze, Ricc. 2545, cc. 239/a-248/b); Epistola... ad illustriss. et Reverendiss. Cynthium Aldobrandinum S. E. R. cardinalem Ampliss., Romam. De laudibus admodum Reverendi Patris Severini Boldini Veneti, concionatoris Generalis clariss. ex familia Divi Francisci de Observantia, Florentiae 1605; Epistola... ad Illustriss. et Reverend. M. D. Col. D. Octavium S. R. E. cardinalem Paravicinum Germaniae Protectorem, Romam. De laudibus admodum Reverendi Patris, Fratris Raymundi Muti generis patricii Romani, concionatoris clarissimi, et ingenuarum artium lectoris eximii, ex Praedicatorum familia, Florentiae 1606; Elogia clarissimorum vivorum qui Florentiae claruerunt, I, Florentiae 1607; II, ibid. 1609 (ristampati a Firenze con emendamenti nel 1844); Oratio... de laudibus Caroli Antonii Putei, Illustrissimi et Reverendissimi Archiepiscopi Pisanorum, Florentiae 1608; Oratio de laudibus Henrici IIII Regis Galliae et Navarrae, Florentiae 1610 (ristampato in Pierre Fenolliet, Discours funèbres sur la mort de Henry le Grand Roy de France et de Navarre, Paris 1611): esiste una traduzione italiana dal titolo: Orazione in lode di Enrico IV, Cristianissimo Re di Francia e di Navarra, Firenze 1610; Orazione... sopra le lodi dell'Illustrissimo Signor Lorenzo Salviati Marchese di Giuliano, Firenze 1610; Oratio... de laudibus Reginae Margaritae Austriae, Philippi III Hispaniarum Regis uxoris, Florentiae 1612. Inoltre il B. è autore di una traduzione dal latino, Lettera dell'Illustrissimo et Eccell.mo Giovanni Pico Signore della Mirandola al Sig. Gio. Francesco Pico suo nipote, apparsa a Firenze nel 1599.
Scritti inediti: Disceptatio de sermone Annibalis cum Scipione, qua quaeritur de summo imperatoris gradu (Firenze, Bibl. Naz., Filze Rinuccini, 17, fasc. 4); Disceptatio, cur exiguus Italorum numerus quondam magnas hostium copias funderet (Ibid., Magl. VI, 182, ff. 16v-22r: è il primo nucleo dell'opera Della cagione onde venne negli antichi secoli la smisurata potenza di Roma); Historia della ribellione della Fiandra avvenuta sotto la corona del Re Cattolico Filippo Secondo di Spagna, in quattro libri che abbracciano gli avvenimenti dal 1566 al 1584, datato 15 sett. 1585 (Arch. di Stato di Firenze, Carte Strozziane, s. I, f. CCLXXV n. 494); Oratio... de laudibus christianissimae Catherinae Mediceae, Henrici II Gallorum Regis coniugis (Firenze, Bibl. Naz., Magl. XXVII, 114, cc. 21or-218v); Oratio... de laudibus Michaelis Angeli Florentini, Pictoris, Sculptoris atque Architecti nobilissimi (London, British Musem, Eg. 1978, ff. 1-25); Orazione a Pio V contro i Turchi (Bibl. Apost. Vat., Fondo Vaticano Latino, Misc. 6153).
Lettere: a) sei lettere autografe a Iacopo Dami e una a Pietro Spinelli in latino, Arch. di Stato di Firenze, Carte Strozziane, s. I, fasc. CXXXIV; lettera a Girolamo Sommari, Ibid., s. I, fasc. CXXXVI; b) lettere a Giovan Battista di Lorenzo di Federigo Strozzi, Ibid., s. III, fasc. CLXXXVII; c) Liber epistolarum familiarium (contiene lettere datate dal 1582 al 1596), Firenze, Bibl. Naz., Magl. VI, 182; d) due lettere latine ad Angelo Sommari, Ibid., Magl. VII, 346, ff. 99-101 e 103-104; e) lettera in latino a Giovanni Rondinelli, Ibid., Misc. II, IV, 533; f) quattro lettere autografe in latino a Lorenzo Giacomini Tebalducci, Firenze, Riccardiana, Ricc. 2438, lett. 25, 26, 27, 28; g) lettera autografa in latino a Garcia de Loaysa, arcivescovo di Toledo, Lucca, Bibl. Governativa, Misc. 2057; h) due lettere autografe in latino ad Antonio Maria Aldobrandini, Roma, Bibl. Vallicelliana, ms. R. 45 (le lettere fanno parte di una Raccolta di lettere varie latine et italiane scritte da molti huomini dotti et illustri in materia di studio e d'erudizione sacra e profana); i) lettera autografa in latino al cardinale Cesare Baronio, Bibl. Apost. Vat., Chigiani, L. III, 59, ff. 126-127.
Nella Bibl. Laurenziana di Firenze esiste inoltre una traduzione del B. del libro IV del De bello gallico di Cesare (Arch. Buonarroti 127); fra le Carte Strozziane della Bibl. Naz. di Firenze esiste (Postillati 89) una Fisica di Aristotele con note del B.; risulta inoltre che per la mediazione di Giovan Battista Strozzi il B. avesse intrapreso una traduzione della Historia ecclesiastica di Cesare Baronio, della quale non abbiamo ulteriori notizie.
Al B. è attribuita anche una Epistola de quodam concionatore conservata manoscritta nella Bibl. Naz. di Firenze, Magl. VIII, 40, c. 40, oltre ad un'opera dal titolo Discorsi civili e Militari (G. Negri, Historia degli scrittori fiorentini, Ferrara 1722, p. 187).
Bibl.: J. Schlosser-Magnino, La letteratura artistica, Firenze 1956, 131). 371 s., 388, 391, 401, 545, 586; P. Barocchi, Trattati d'arte del Cinquecento, III, Bari 1962, pp. 125-194, 393 s., 408-411, 471-500; R. De Mattei, Una inedita "Risposta" al Machiavelli di F. B., in Arch. stor. ital., CXXIV (1966), n. 1, pp. 3-30.