BOLZETTA, Francesco
Fu libraio ed editore in Padova durante l'ultimo decennio del Cinquecento e fino alla metà del Seicento.
Del B. si trova menzione nelle carte padovane rinvenute solo verso la fine del Cinquecento; da queste, e da poche altre notizie desunte da varie fonti, la sua attività si può ricostruire in modo incompleto. Sin dall'anno 1590 (e probabilmente da prima) egli ebbe negozio di libraio presso il palazzo del "Bo" (sede dell'università) all'insegna "della Fede". Nel 1593 compare già come "libraro dell'Accademia", qualifica che non era accordata a principianti. In quell'anno la sua fama di persona integra ed esperta doveva essere affermata, giacché lo si vede prescelto come "stimatore de libri" presso il Monte di pietà; venne scelto per la stessa carica anche per il 1600, 1615, 1626, 1629, 1636 e 1642. In tutti gli atti relativi alle nomine è sempre qualificato come "libraro dell'Accademia".
Nel 1595 il B. amplia la sua attività: da semplice libraio si fa editore e si vale - come tipografo - soprattutto di Lorenzo Pasquati, che aveva cominciato a stampare in Padova circa l'anno 1560 ed era poi divenuto "stazionario" dell'università e stampatore camerale. Dal 1595 al 1600 il B. produsse a Padova molte più edizioni di quante ne elenca B. Saraceni-Fantini (quattordici in tutto) e contemporaneamente altre ne fece stampare a Vicenza da Giorgio Greco, buon tipografo largamente attivo in quella città. Poche edizioni del B. si trovano con la falsa indicazione di Venezia (ma Vicenza, Giorgio Greco), probabilmente per agevolarne la vendita, essendo i libri di origine veneziana i più pregiati sui mercati d'Italia.
Tra le edizioni del B. sono da ricordare: In duos Aristotelislibros commentarii di Bernardino Petrella (1595), Universitatis artistarum et medicorum Patavini gymnasii statuta correcta (in compartecipazione con Giovanni Sperone e Andrea Bolzetta, 1595), Prognostica Hippocratis (1597), Introduzione alla vitaspirituale di Bonaventura Reggedore (1597), De gymnasioPatavinocommentariorum libri sex di Antonio Riccoboni (1598), Depotestate Romani pontificisadversus impios politicos del giurista e letterato padovano Alessandro Cariero, libro posto all'Indice "donec corrig." (18 luglio 1600), Disputationes duae del medico G. T. Minadoi (1599), Lettera annua del Giappone del missionario gesuita L. P. Froes (1599), Modo di comporre una predica di Francesco Panigarola (1599). Di Paolo Beni il B. pubblicò vari scritti: Disputatio in qua ostenditurpraestare comoediam atquetragoediam metrorumvinculis solvere (1600), De humanitate,oratio (1600), Risposta alle considerazioni del dottor Malacreta sopra ilPastor Fido (1600), Orationes quinquaginta ad varios usus (1613), Il Cavalcanti,ovvero dell'Anticrusca (1614, sotto il nome di M. A. Fonte) ed i Commentaria in Aristotelis poeticam (1614). Tra i libri stampati per il B. a Vicenza da Giorgio Greco sono da ricordare le tre successive edizioni della Fida Ninfa,favola pastorale di Francesco Contarini (1595, 1597, 1599), le Considerazioni soprail Pastor Fido di Giovan Pietro Malacreta (1599, 1600). Tra le edizioni che portano la falsa indicazione di Venezia figurano: De visione voce auditu del celebre H. Fabricius e le graziose stampe della Calendia, tragedia di Valerio Miani e della favola pastorale del medesimo Amorosa speranza (1603, 1604). Il più grazioso e singolare dei suoi prodotti è la Nova scieltadi varii fiori dimostre da ago (Padova 1612): sono 18 cc. interamente xilografiche con modelli per trine e ricami magistralmente disegnati da Gaspare Crivellari e intagliati con delicata maestria. Oggi ne restano forse due soli esemplari.
Dopo il 1615 l'attività del B. come editore andò progressivamente scemando; il negozio continuò a prosperare sin alla sua morte che avvenne, in età assai avanzata, dopo il 1643. La sua marca editoriale rappresenta una donna seduta con un ramo d'olivo nella destra; a sinistra la parola "Pax".
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Bologna, Atti del Monte dipietà, aa. 1593, 1600, 1615, 1621, 1636, 1642; Ibid., Atti del comune, a. 1560, c. 18; a. 1586, c. 154; A. Lotz, Bibliographie derModelbücher, Leipzig 1933, p. 247; M. Cristofari, La tipografiavicentina nel sec. XVI, in Misc. di scritti di bibl. ed erudiz. inmem. di L. Ferrari, Firenze 1952, pp. 191 ss.; B. Saraceni Fantini, Prime indagini sulla stampa padovana del Cinquecento, ibid., pp. 415-567 passim; F. Ascarelli, La tipografiacinquecentina italiana, Firenze 1953, pp. 221, 226.