BONUCCI, Francesco
Nacque a Perugia da Leopoldo e Rosa Baldoni, da famiglia agiata, il 25 settembre dell'anno 1826. Compiuti gli studi classici, durante i quali si segnalò per alcuni componimenti poetici, si laureò in medicina nella sua città, dimostrando subito un particolare interesse per lo studio delle malattie mentali. Allievo e amico di C. Massari, direttore del manicomio di Perugia, sotto la sua guida proseguì gli studi e le ricerche in campo psichiatrico, che pubblicò poi nell'opera Fisiologia e patologia dell'anima umana (Firenze 1852). Nel trattato, che ebbe larga diffusione in Italia e all'estero, e specialmente in Francia, e nel quale ebbe modo di dimostrare una notevole capacità di sintesi concettuale, il B. affermò che l'anima umana non deve essere intesa unicamente come una intelligenza servita da organi.
Nel 1857, alla morte di C. Massari, il B. fu chiamato a ricoprire la cattedra di primario del manicomio di Perugia, e la sua esperienza in questo settore della medicina attrasse in quel nosocomio un gran numero di infermi da ogni parte d'Italia. Ciò consentì al B. di compiere numerose osservazioni cliniche e statistiche, che dette alle stampe triennalmente nelle relazioni Delle malattie mentali curate nel manicomio di S. Margherita di Perugia negli anni 1855-1857, 1858-1860, 1861-1863 (Perugia 1858, 1861, 1864), pubblicazioni assai apprezzate dagli studiosi contemporanei per l'ampia messe di notizie e per le nozioni specialistiche in esse contenute.
Con la sensibilità che gli era caratteristica, il B. avvertì la necessità di acquisire nuove conoscenze per illuminare e poter meglio svolgere la sua opera di medico: nel Sommario di fisiologia dell'uomo (Perugia 1859, 1868) egli espose le basi fondamentali delle conoscenze fisiologiche dell'epoca, e riportò le numerose ricerche sperimentali che erano state rese note negli ultimi anni.
Nel 1860 gli venne assegnata la cattedra di fisiologia presso l'università di Perugia, e ivi tenne le lezioni di antropologia, ricche anche di reminiscenze letterarie, che pubblicò successivamente nel 1866, a Perugia, con il titolo Principi di antropologia e di fisiologia morale dell'uomo.
Nel 1863, grazie soprattutto ad A. Brierre de Boismont che aveva fatto conoscere le sue opere in Francia, il B. venne nominato membro della Società medico-psicologica di Parigi; contemporaneamente, in Italia, veniva insignito della croce dei SS. Maurizio e Lazzaro. Nello stesso anno, pubblicò a Perugia l'opera Medicina legale delle alienazioni mentali, con lo scopo di consentire una maggiore obiettività di giudizio sullo stato mentale dei soggetti da interdire a norma di legge. Nel 1868, alla morte di G. Zurli, divenne direttore del manicomio di Perugia, e fu anche eletto preside della facoltà di medicina.
Morì a Perugia il 14 marzo 1869.
Bibl.: L. M., Necrologio di F. B., in Bull. di scienze med., s. 5, II (1869), pp. 237-240; R. Gigliarelli, Perugia antica e Perugia moderna, Perugia 1907, p. 753; A. Pazzini, Storia della medicina, II, Milano 1947, p. 460; L. Bonazzi, Storia di Perugia dalle origini al1860, II, Città di Castello 1960, p. 505; A. Hirsch, Biographisches Lexikon der hervorragenden Ärzte..., I, München-Berlin 1962, p. 627.