BORDONI (Bordone, Bourdon, Bourdony, Bourdoni), Francesco (François)
Figlio diBartolomeo (Baldinucci), nacque a Firenze. In un doc. dell'11 febbr. 1592 st. fior. (1593), che si riferisce a P.Francavilla, è nominato "Francesco di Meo", già operoso quindi come scultore nella bottega di quello che sarebbe divenuto suo suocero (Francqueville, 1965, pp. 50 s.). Il 29 marzo 1598 figura nella nota dei novizi dell'Accademia del disegno di Firenze (Arch. di Stato di Firenze, Acc. del disegno, reg. 28, c. 53;Francqueville, 1952, p. 159).
Secondo il Baldinucci (VIII, p. 83), "circa l'anno 1601" il B. accompagnò in Francia il Francavilla, chiamatovi da Maria de' Medici: la data coincide con la notizia che figura nell'atto di naturalizzazione del maggio 1611(v.Guiffrey, 1873), in cui è specificato che egli risiedeva da dieci anni nel regno; d'altra parte, come nota sempre il Baldinucci, è nel settembre 1606 che la figlia e la moglie vennero chiamate a Parigi dal Francavilla e pare quindi più probabile che i due si siano stabiliti a Parigi alla fine del 1604 in occasione del loro ritorno in Francia (Francqueville, 1965, p. 36). Dal 1607, comunque, il B. risulta attivo in Francia come scultore - da alcuni documenti si presume anche come architetto - e doveva essere già abbastanza affermato se in quell'anno Eleonora Galigai, moglie di Concino Concini, gli affidava la ricostruzione del suo palazzo in rue de Tournon (saccheggiato nel 1616, fu rifatto nel secolo seguente; per tutta la storia v. R. de Courcel, L'Hotel des ambassadeurs extraordinaires à Paris, in Bull.de la Société de l'histoire de Paris, LXVI [1939]). Nel 1608 il B. era impegnato nella decorazione delle Tuileries e al Louvre (risulta anche dall'atto di naturalizzazione, dove è definito "l'un de noz sculpteurs ordinaires"; Guiffrey, 1872, p. 13, e 1873).
Il 6 luglio 1610 il B. ricevette un pagamento per 6 schizzi "dell'azzioni del re" Enrico IV disegnati dal Francavilla, che l'agente del granduca di Toscana mandò a Firenze per le esequie (Francqueville, 1965); il 19 ott. 1611 (Baldinucci, VIII, p. 94), dopo aver ottenuto la naturalizzazione, sposò Smeralda, figlia di Pietro Francavilla, dalla quale il 2 ag. 1612 nacque Pierre, che divenne poi "premier sculpteur du roi". Nel 1613 Eleonora Concini Galigai incaricò il B. di costruire un castello in mattoni e pietra a Lusigny-en-Brie (oggi trasformato; v. Hautecoeur, 1, 1, p. 138).
Il 13 ag. 1614 fu eretta al Pont-Neuf di Parigi la statua equestre di Enrico IV, venuta dall'Italia dopo un lungo viaggio: il Francavilla, presente all'inaugurazione con il genero (Francqueville, 1965, p. 57), era stato incaricato di preparare un piedistallo con quattro figure di prigioni agli angoli e rilievi storico-allegorici sulle facce. In questo lavoro egli si fece aiutare dal B. e da altri che ne completarono l'opera dopo la sua morte: del monumento, distrutto nel 1792, restano i quattro prigioni, in bronzo (Museo del Louvre); ogni figura reca l'iscrizione A Petro Francavilla Camarcensi inventum et inceptum Franc. autem Bordoni Florent. eius gener perfecit Lutetiae. An. D.ni MDCXVIII. Dopo la morte del Francavilla, il B. ne prese il posto, e dagli archivi francesi risultano i pagamenti per lo zoccolo della statua di Enrico IV ancora nel 1618, 1623 e 1624 (Guiffrey, 1872; Nouvelles archives de l'art français, 1876, pp. 31 s.).
Nel 1621 è documentato un viaggio del B. in Toscana; infatti il 29 aprile Maria de' Medici scriveva al granduca di Toscana per chiedergli di assistere lo scultore che andava "pour son service..." (Müntz, 1876, p. 249). Altra prova della considerazione in cui il B. era tenuto a corte è la lettera che Anna di Francia scriveva il 6 febbr. 1625 asua zia, granduchessa di Toscana, per pregarla di dare a Giacomo Bordoni, prete secolare abitante a Firenze, fratello del B., la prima "prebenda di canonica" che si fosse resa libera a S. Lorenzo (M. Gualandi, Nuova raccolta di lettere..., II, Bologna 1846, pp. 57 ss.; il Baldinucci, VII, p. 123, menziona questo fratello come canonico di S. Lorenzo e poi "degno priore" dell'ospedale di S. Paolo de' Convalescenti). È anche da notare che, nel 1625 Cassiano del Pozzo segnò nel suo diario il nome del B. fra gli artisti più importanti che aveva visitato a Parigi accompagnando il cardinale legato Francesco Barberini (Müntz, 1890).
Nel 1629 il B. disegnò una grande fontana per il nuovo giardino del Louvre; il documento lo definisce "sculpteur ordinaire du roy demeurant à Paris dans le Pallais des Thuilleries, proche le gros pavillon" (Collard-Ciprut, pp. 72 s.). Per la cappella della Trinità nel palazzo di Fontainebleau diede (1633) i disegni per il sontuoso altar maggiore a guisa di arco trionfale in marmi e bronzo (Hautecoeur, I, 3, pp. 122, 571, 879; cfr. anche [A.M.], Chapelle du Chateau de Fontainebleau. Devis des Ouvrages..., in Archives de l'Art français, II[1862], pp. 350-362: è un'antica descrizione dell'altare che il trascrittore ritiene autografa del Bordoni). Nel 1642-43 riceveva pagamenti per il pavimento in marmo della stessa cappella sempre su suo disegno (E. Molinier). Nel 1639 fu rifatta la fontana sul sagrato di Notre Dame, e tra i vari artisti che si offersero fu scelto il disegno del B. (Hautecoeur, 1, 1, p. 340). In pagamenti del 1645 al suo nome appare per la prima volta abbinato quello del figlio Pierre (Guiffrey, 1872, p. 13).
II B., "vallet de chambre et premier sculpteur du Roy", morì nel febbraio 1654: il giorno 16 fu sepolto a St.-Germain-l'Auxerrois (Herluison).
È interessante notare che il Baldinucci (VII e VIII) dichiara di aver tratto notizie per la statua di Enrico IV da una corrispondenza del B. in possesso di Cosimo Bordoni, "dottor medico e filosofo rinomato", che viveva a Firenze ed era figlio del fratello del Bordoni, Lorenzo; lo stesso autore riferisce inoltre che in casa Bordoni erano conservate opere di pittura del Francavilla.
Fonti e Bibl.: F. Baldinucci, Notizie de' professori del disegno…, Firenze 1770, VII, p. 123; VIII, pp. 83-85; L. V. Théry, Guide des amateurs et des étrangers voyageurs à Paris, Paris 1787, I, p. 156; P. Zani, Enciclopedia metodica... delle Belle Arti, I, 4, Parma 1820, p. 196; Gages des officiers du roi en 1624, in Archives de l'art français, II (1862), p. 342; M. Champollion-Figeac, Monographie du Palais de Fontainebleau, I, Paris 1863, pp. 18 s.; A. Jal, Dict. critique de biographie et d'histoire, Paris 1872, pp. 250 s., 608; J.-J.Guiffrey, Liste des artistes et artisans employés à l'embellisement... des châteaux royaux, in Nouvelles Archives de l'art français, I (1872), pp. 13 s.; H. Herluison, Actes d'état-civil d'artistes français…, Paris-Orléans 1873, p. 54; [J.-J. G.], Lettres de naturalisation accordées à des artistes étrangers..., in Nouvelles Archives de l'art français, II (1873), pp. 235 s.; E. Piot, Etat civil de quelques artistes français, Paris 1873, pp. 18 s.; [U. R.], Quittances de peintres sculpteurs et architectes..., in Nouvelles Archives de l'art français, V (1876), pp. 31 s.; E. Müntz, Lettre de... Marie de Médicis,ibid., p. 249; [E. Molinier], Comptes des bâtiments du Palais de Fontainebleau..., in Mémoires de la Soc. de l'Histoire de Paris, XII (1885), p. 353; E. Müntz, Les archives des arts…, Paris 1890, p. 181; La chronique des arts et de la curiosité, Paris 1893, pp. 133 s.; S. Lami, Dict. des sculpteures de l'école française au dix-huitième siècle, Paris 1910, I, p. 119; R. de Francqueville, Documents inéd. sur le sculpteur dit Francheville..., in Bulletin de l'art français, 1952, p. 159; L.-H. Collard-E-J. Ciprut, Nouveaux documents sur le Louvre, Paris 1963, pp. 40, 72 s.; R. de Francqueville, Le sculpteur Francheville..., in Bulletinde art français, 1965, pp. 36, 37, 50 s., 57; L. Hautecoeur, Histoire de l'architecture classique enFrance, I, 3, 1-2, Paris 1966 e 1967, ad Indices;U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IV, pp. 351 s.