BRAGADIN, Francesco
Appartenente a una ricca famiglia di armatori, nacque a Venezia nel 1492 da Vettore, dei Bragadin di San Geminiano, e da una Zulian. Lo troviamo menzionato una prima volta assieme al fratello Andrea nell'agosto del 1515 per aver prestato alla Signoria una somma di duecento ducati in ossequio ad una disposizione del govemo della Repubblica. Sposò in prime nozze, nel 1514, una figlia di Tomaso Molin e nel 1532 Chiara di Francesco Bernardo. Nel febbraio del 1521 fu creato sopracomito di galea e incrociò a lungo nei mari del Levante.
Nell'aprile del 1522 lo troviamo a Cipro e nell'estate dell'anno seguente sostiene uno scontro vittorioso con i corsari, liberando un gruppo di prigionieri cristiani. Nel dicembre del 1523 rientra a Venezia e pone in disarmo la nave.
Nell'aprile del 1525 fu creato comandante dei convogli che effettuavano la rotta di Beirut, carica che tenne per circa un anno, sino al giugno del 1526. Rientrato in patria, nel dicembre di quello stesso anno gli fu assegnata la carica, che era stata posta in vendita, di luogotenente a Cipro. Tuttavia non raggiunse subito questa sede: nel maggio del 1528 infatti fu inviato assieme ad altri otto nobili a presidiare Padova durante la guerra contro Carlo V. Solo a partire dal 1529 assunse l'incarico di luogotenente a Cipro, dove rimase sino al 1531, occupandosi delle opere di fortificazione dell'isola e del recupero di alcuni beni fondiari appartenenti alla Repubblica, che erano stati usurpati da privati. Il 6 nov. 1531, a missione ultimata, tenne la consueta relazione in Collegio. Riprese quindi l'attività politica in patria sino al 1535, quando fu inviato come podestà e capitano a Treviso, dove ebbe modo di rendere più efficiente il sistema difensivo della città.
Nel 1538 tornò a Cipro come provveditore generale. Morì nel dicembre del 1539.
Fonti eBibl.: Venezia, Civico Museo Correr, Cod. Cicogna 3781: G. Priuli, Pretiosi frutti del Maggior Consiglio, I, p. 103; Archivio di Stato di Venezia, M. Barbaro, Arbori de' patritii veneti, II, p. 137; Ibid., Lettere dei rettori ed altre cariche ai capi del Consiglio dei dieci, b. 135, nn. 53-56; b. 289, nn. 4-11; Relazioni ambasciatori,rettori e altre cariche al Senato, b. 48 (9 sett. 1537); M. Sanuto, Diarii, XIV, XVI, XX, XXII, XXIV, XXVIII, XXIX, XXXIII-XXXVIII, XL, XLI, XLIII, XLVII, LII-LVI, LVIII, Venezia 1886-1903, ad Indices.