BUITONI, Francesco
Nacque a Sansepolcro il 5 marzo 1859, quarto figlio di Giovanni e di Teresa Polcri. Educato a Sansepolcro, ove si dedicò con passione anche allo studio della musica, divenne ben presto uno dei più validi ed intraprendenti continuatori dell'attività paterna. Nel 1878 infatti, a soli 19 anni, fu inviato dal padre a Perugia con il compito di impiantare nel centro storico della città un nuovo stabilimento a vapore per la fabbricazione di paste alimentari, stabilimento di cui rimase alla direzione per molti anni.
Trovatosi a operare in un periodo in cui l'industria della pastificazione usciva dalla fase artigianale fino ad allora caratteristica del ramo, il B. seppe affrontare con estrema decisione i rinnovamenti tecnici necessari all'ulteriore sviluppo dell'impresa. La sua opera nel quadro dell'attività della famiglia, si distingue proprio sotto il profilo tecnico poiché non indugiò a introdurre nell'azienda tutti i più moderni perfezionamenti e fu il primo in Italia ad applicare il procedimento di essiccazione termo-meccanica della pasta, per cui, fin dal 1880, fece costruire una apparecchiatura originale. Sotto la sua direzione furono inoltre elaborati ed applicati i procedimenti di conservazione dei prodotti - sia panificati che pastificati - tali da conservare intatto il complesso proteico del frumento, nonché i procedimenti di estrazione dell'amido dal glutine: principi di fondamentale importanza soprattutto nel nuovo settore sorto in seno alla ditta nel campo delle specialità dieto-terapeutiche.
Dotato di un sicuro intuito in campo industriale, il B. impiantò a Perugia anche uno stabilimento per la fabbricazione di fiammiferi - tuttora esistente - di cui fu per qualche tempo consigliere di amministrazione. Lasciata la direzione di tale stabilimento, preferì ampliare il suo raggio d'azione nel settore alimentare. Intuita infatti la possibilità di trasformare una piccola fabbrica di confetti esistente a Perugia in una grande azienda su basi industriali, nel 1908 - in collaborazione con la famiglia Spagnoli e con il concorso finanziario dei soci L. Ascoli e F. Andreani - dette vita a una nuova fabbrica destinata a divenire una delle più note ed importanti nel campo dolciario: la "Perugina cioccolato & confetture" costituita al suo sorgere come società in nome collettivo con la ragione sociale "Società Perugina per la fabbricazione dei confetti" e trasformata in anonima nel 1923. Della nuova società, di cui fu presidente dalla fondazione alla morte, affidò fin dal 1910 la direzione al figlio Giovanni, al quale si deve la creazione, nel 1914, del nuovo e più ampio stabilimento. Il capitale iniziale di 1.000.000 di lire veniva portato a 5.000.000 nell'assemblea del dicembre 1927.
Nel 1927 la direzione degli affari era ormai completamente nelle mani del ramo perugino della famiglia: cioè del B. e dei cinque figli da questo avuti dal matrimonio con Maria Egiziaca Marchettoni. Fondato fin dal 1922 un nuovo stabilimento a Roma, in grado di produrre giornalmente oltre 200 quintali di pasta, nel 1923 l'antica ditta Giovanni Buitoni e fratelli veniva trasformata in società per azioni. Nel 1927 fu quindi rilevato il già esistente stabilimento di Sansepolcro, di cui passò alla direzione il figlio Marco, e ne venne acquistato un secondo. Nello stesso anno il capitale veniva portato da 1 a 3.000.000, e a 5.000.000 di lire nel 1928. Nel 1932 fu quindi creato a Perugia con criteri estremamente moderni uno stabilimento poligrafico e cartotecnico per servire alle esigenze della Buitoni e della Perugina.
Nel 1935 fu fondato il pastificio di Parigi, che rappresentò per la Buitoni il primo investimento di capitale all'estero. Il decennio 1927-1936 rappresentò un periodo di notevole sviluppo: nel 1927 il numero degli impiegati e degli operai degli stabilimenti Buitoni-Perugina raggiungeva le 1.000 unità. Sul finire del 1936 era salito a circa 3.500 ed il gruppo Buitoni-Perugina comprendeva ormai sette stabilimenti. Il solo stabilimento di Sansepolcro occupava 1.200 operai; altri 200 erano impiegati nelle industrie affiancate. Grazie alla presenza della Buitoni la cittadina divenne il centro economico più importante dell'alta valle del Tevere. Fu anche un periodo di notevole espansione all'estero. In Francia, la virtuale esclusione dal mercato derivante dalla pressione doganale su alcuni tipi di pasta venne risolta appunto con la produzione in loco. Risale a quegli anni anche il progetto della creazione in Brasile - chiuso all'esportazione - di una fabbrica di prodotti Buitoni e Perugina.
Fu presidente della Società anonima Perugina, consigliere delegato della Società anonima Giovanni Buitoni e fratelli, consigliere della Società anonima maioliche Deruta di Perugia e della Società anonima arti poligrafiche dell'Italia centrale, con sede a Firenze. Cavaliere al merito del lavoro, il B. ricoprì inoltre per molti anni la carica di consigliere della Camera di commercio di Perugia. Morì a Bologna il 18 nov. 1938.
Bibl.: G. Carloni, Dall'Arno al Tebro. Escursioni per la provincia d'Arezzo, Pistoia 1890, II, pp. 121 s.; F. Mancini, L'Umbria economica e industriale. Studio statistico, Foligno 1910; Id., L'Umbria agricola,i ndustriale e commerciale, Foligno 1915, ad Indicem; Id., Struttura economica dell'Umbria, Foligno 1926, ad Indicem; Associazione fra le Società italiane per Azioni, Notizie statistiche, Roma 1928; G. Bioli, Una festa dell'industria e del lavoro a Sansepolcro, in L'Alta valle del Tevere, IV (1936), 6, pp. 21-32; G. Mansueti, Il comm. F. B., ibid., VI (1938), s-6, p. 38; Sapere (Milano), IV (1938), p. 476; R. Rovetta, Industria del pastificio e dei maccheroni, Milano 1951; Creatori di lavoro, Roma 1954, ad vocem; G. Portesi, L'industria della pasta alimentare, Roma 1957; Artefici del lavoro italiano, Roma 1956-1962, ad vocem.