CANCELLIERI, Francesco
Erudito, nato a Roma il 10 ottobre 1751, morto a Roma il 29 dicembre 1826. Studiò nel collegio dei gesuiti e si fece ben presto conoscere, leggendo carmi latini in Arcadia; fu accolto come precettore in case patrizie, e fu poi segretario del senatore di Roma Abondio Rezzonico, del card. Giraud e del card. Antonelli. Nella Roma di Pio VI, paradiso degli abati, primeggiò tra questi il C., per la sua bellezza e per il suo spirito pronto e vivace. Fu eletto, nel 1802, soprintendente alla Stamperia di Propaganda. Fornito di portentosa memoria e d'infaticabile tenacità, attese a scrivere e a pubblicare opere erudite (161 edite e 79 inedite) illustranti soprattutto la storia antica medievale moderna di Roma, troppo minuziosamente erudite, ma miniera inesauribile di notizie. Le più note sono: De secretariis veteris Basilicae Vaticanae (Roma 1786); Storia de' solenni possessi de' Sommi Pontefici (Roma 1786); Le due nuove campane di Campidoglio ecc. (Roma 1806); Dissertazioni epistolari bibliografiche sopra C. Colombo (Roma 1809); Dissertazione intorno agli uomini dotati di gran memoria ecc. (Roma 1815). Lasciò inoltre un Diario (1752-1815), usufruito dall'Ademollo nello scritto sotto indicato; e numerose biografie.
Bibl.: Oltre alle necrologie ed agli elogi, scritti da P. Visconti, C. E. Muzzarelli, E. Lovery e del marchese di Villarosa, v. S. Siepi, Vita di F. C., Perugia 1827; G. Baraldi, Vita del C., in Memorie di religione morale e letteratura, XIII, Modena 1828; F. Mercuri, F. C., in Album, Roma 16 luglio 1836; A. Ademollo, L'ab. C., in Rivista europea, Firenze 1877, VIII; A. Moroni, Nuovo catalogo delle opere edite e ined. di F. C., Roma 1881; G. Bustico, Dantisti e dantofili in Novara, Novara 1921, pp. 15-7.