Commediografo (Firenze 1499 - Roma 1558). Imitò la commedia latina, ma escogitando abili intrecci, con vivace dialogo ispirandosi ai modelli della letteratura comica e novellistica contemporanea: Il furto (rappr. 1544), Bernardi (rappr. 1547), La Cofanaria (rappr., post., 1565). Lasciò incompiute una storia dei suoi tempi e la traduzione dal latino della Storia Veneziana di M. Antonio Sabellico, ambedue perdute.