ANA (Anna), Francesco d'
Organista e compositore vissuto nel secolo XV, di cui si hanno scarsissime notizie. Fu certamente di origine veneta: ciò risulta dai libri delle Frottole stampate dal Petrucci, ove egli viene designato come Franc. Vene. Org., Franc. Orga. Venetus, Franciscus Venetus Org. e con le iniziali F. V.
Le lettere F. V. sono state in genere erroneamente considerate come le iniziali di Franciscus Venetus, ma il Petrucci stesso dà la chiave per la loro esatta interpretazione. Infatti la composizione Chi vidarà più luce occhi miei lassi, che compare con il nome del suo autore limitato alle iniziali F. V. nei Tenori e contrabassi intabulati col sopran in canto figurato per cantar e sonar col lauto Libro Primo. Francisci Bossinensis opus. (Venezia, Petrucci, 1509), viene citata nell'ultima carta della stampa per correggere uno degli "errori fatti stampando"e ed è ricordata come opera di Francesco Varoter. Varoter in veneziano significa "pellicciaio" e non fa quindi meraviglia di incontrare un altro musicista veneto vissuto poco dopo l'A. denominato anche Varoter, e cioè Alvise Castellino, autore di "villotte"e pubblicate nel 1541.
L'A. fu organista nella chiesa di S. Leonardo a Venezia e successivamente venne nominato, il 20 ag. 1490, secondo organista nella basilica di San Marco, mentre era allora maestro di cappella Pietro de Fossis e primo organista Bartolomeo de Vielmis. L'A. mantenne tale incarico fin verso la fine del 1502 o fino ai primi giorni del 1503 e si presume che egli sia morto poco dopo, pur non essendo stato finora ritrovato alcun documento sulla sua morte.
Di rilievo è la sua personalità di compositore che dovette godere a quei tempi di una certa notorietà, anche se venne presto dimenticata o, piuttosto, sommersa dalle figure senza dubbio più rappresentative che si ebbero a Venezia circa trenta anni dopo. Ventitré sono le musiche dell'A. che compaiono nei primi otto libri delle Frottole stampate dal Petrucci dal 1504 al 1508; 1 nel I° libro, 7 nel 2°, 2 nel 3°, 9 nel 4°, 2 nel 6° e 2 nell'8°. Inoltre nei Tenori e contrabassi... già precedentemente citati si riscontrano 4 composizioni a lui attribuite. Questo numero non esiguo di composizioni dell'A. che si rintracciano nelle più antiche stampe musicali dimostra che prima ancora di Adriano Willaert - considerato per lungo tempo come il fondatore della scuola veneziana - la musica aveva avuto in Venezia non indegni cultori. L'A. figura infatti non solo nelle raccolte petrucciane di musica profana fin qui citate che riuniscono le migliori musiche italiane dell'epoca, ma anche con una Passio sacra - una significativa composizione sacra - nelle Lamentationum Ieremie prophete. Liber primus del 1506, l'unica stampa del Petrucci che accolga accanto alle opere dei più valenti compositori fiamminghi quelle di musicisti italiani.
Composizioni dell'A. si ritrovano anche in alcune raccolte manoscritte compilate fra il 1480 ed il 1500, quali il ms. n. 55 della Biblioteca Trivulziana di Milano e il ms. 1221 della Estense di Modena.
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