FRANCESCO da Belluno
Non conosciamo né il luogo né la data di nascita di F.; tuttavia l'appellativo con cui è noto alle coeve fonti trecentesche ("de Beluno") collima con le indicazioni di Ambrogio di Altamura e di A. Rovetta, che lo ritengono "origine Furlanus". Entrò nell'Ordine domenicano in anno non precisato nel convento di Treviso. L'erudito domenicano settecentesco D.M. Federici collega, nel suo Catalogus, il nome di F. alla cattedra teologica di S. Agostino, nell'anno 1328 (Gargan, 1971); ma mancano documenti che attestino la sua presenza a S. Agostino.
Le prime notizie certe provengono dagli atti dei capitoli generali domenicani: in quello di Londra (1335) F. fu nominato vicario generale della provincia di Ungheria, per la quale promulgò alcune "ordinationes" che furono approvate dal capitolo di Bruges (1336). Nel 1340 F. fu assegnato dal capitolo generale di Milano quale "lector" al convento domenicano di Venezia; di lì, nel 1343, fu trasferito a Parigi "ad legendum Sentencias" dove ottenne la promozione magistrale; a questo periodo parigino risalgono le "vesperiae", uno degli ultimi atti del dottorando prima della promozione magistrale, citate da A. Vargas. Terminata l'esperienza parigina, F. fu assegnato, dal capitolo generale di Bruges (1346), come lettore nel convento domenicano di Bologna. Il capitolo generale di Lione (1348) lo nominò vicario generale della provincia domenicana della Lombardia inferiore, la sua provincia di origine, della quale nello stesso anno divenne anche priore provinciale.
Dal 1348 risiedette nel convento di Treviso, facendone il centro effettivo della provincia in quegli anni. Il 30 genn. 1348 il priore conventuale Cristoforo da Reggio affidò la cura e l'amministrazione dei lavori di completamento della chiesa di S. Nicolò a F., che forse commissionò a Tomaso da Modena la nuova decorazione della sala capitolare in vista del capitolo provinciale della Lombardia inferiore che fu tenuto a Treviso nel 1351.
Come ha suggerito il Gargan (1979), vi sono elementi per pensare che F. sperasse di tenere il capitolo generale dell'Ordine - svoltosi poi a Castres alla vigilia di Pentecoste del 1352 e a cui F. partecipò come definitore - proprio a Treviso e che nella circostanza ambisse a essere eletto maestro generale dell'Ordine come successore del cardinale Jean de Moulins. Di fatto non votò per il candidato che risultò eletto, Simone di Langres, né, dopo l'elezione quasi unanime (40 voti su 44), volle "consentire". Non è quindi privo di significato che il nome di Simone di Langres non sia mai stato aggiunto nell'iscrizione posta nella sala capitolare del convento trevigiano di S. Nicolò che elenca la serie di santi, beati, papi, cardinali e maestri generali dell'Ordine.
L'attaccamento di F. al convento trevigiano è confermato dalla donazione al convento, avvenuta il 13 ag. 1347, di più di centotrenta codici, raccolti "magno labore et solicitudine". Fra i codici, puntualmente enumerati nell'atto di donazione, spiccano le opere di Tommaso d'Aquino e di altri scrittori domenicani, ma non mancano autori appartenenti ad altri ordini religiosi, accanto a opere di astrologia e di medicina, di giurisprudenza e di carattere didattico. La ricca raccolta andò presto dispersa, come testimonia un inventario, senza data, pubblicato dal Molmenti. A essa appartenevano i manoscritti 148 e 377 della Biblioteca comunale di Treviso; il manoscritto Thompson Collection 4 della Institution of electrical engineers di Londra e il Vat. lat. 496 della Bibl. apost. Vaticana, con le Epistulae di Agostino, appartenuto a Luigi IX, re di Francia, acquistato a Parigi da F. nel 1345: si tratta presumibilmente del codice visto da Ambrogio Traversari a Treviso ("Augustini epistolas in uno pulchro, aptoque volumine gallicis litteris"), come narra in una lettera a Niccolò Niccoli, datata Venezia, 20 giugno 1433.
F. risulta ancora vicario generale della Lombardia inferiore il 27 luglio 1353; il 21 ag. 1354 fece testamento nel convento dei Ss. Giovanni e Paolo a Venezia; morì - come attesta un'iscrizione sepolcrale murata nel convento di S. Nicolò di Treviso - il 3 ott. 1354.
Il ms. Aldini 168 della Bibl. univ. di Pavia contiene tre commenti scritturistici di F.: sui primi diciannove capitoli del Genesi (ff. 27-36); sul libro di Tobia, frutto delle lezioni tenute a Venezia, quindi collocabili tra il 1340 e il 1343 (ff. 1-25); sulla lettera di Giacomo (ff. 39-54v). A. Rovetta - e sul suo fondamento Quétif ed Echard - assegna a F. anche un commento a Giobbe; ma l'opera non è segnalata dal Repertorium biblicum dello Stegmüller.
Fonti e Bibl.: A. Traversari, Latinae epistolae, Florentiae 1759, col. 415; Chartularium universitatis Parisiensis…, a cura di H. Denifle, II, 1, Parisiis 1891, pp. 500 s., 526, 538, 592; Acta capitulorum generalium Ordinis praedicatorum, II, a cura di B.M. Reichert, in Monumenta Ordinis fratrum praedicatorum historica, IV, Romae-Stuttgardiae 1899, pp. 234, 241, 268, 282, 290, 311, 324; Stephanus de Salaniaco - Bernardus Guidonis, De quatuor in quibus Deus praedicatorum Ordinem insignivit, a cura di T. Kaeppeli, ibid., XXII, Romae 1949, p. 142; P. Molmenti, La storia di Venezia…, I, La grandezza, Bergamo 1905, pp. 440 s.; Ambrosius de Altamura, Bibliothecae dominicanae…, Romae 1677, p. 134; A. Rovetta, Bibliotheca chronologica inlustrium virorum provinciae Lombardiae Sacri Ordinis praedicatorum…, Bononiae 1691, p. 55; J. Le Long, Bibliotheca sacra in binos syllabos distincta…, II, Parisiis 1723, p. 730; [A. Scoti], Memorie del beato Benedetto XI pontefice massimo detto pria frate Niccolò da Trivigi dell'Ordine dei predicatori, Trivigi 1737, pp. 201, 249 s.; D.M. Federici, Memorie trevigiane sulle opere di disegno…, I, Venezia 1803, pp. 37 s., 173, 187, 210; V. Marchese, Memorie dei più insigni pittori, scultori e architetti domenicani, I, Genova 1869, pp. 166 s.; H. Denifle, Quellen zur Gelehrtengeschichte des Predigterordens im 13. und 14. Jahrhundert, in Archiv für Literatur- und Kirchengeschichte des Mittelalters, II (1886), p. 221; L. De Marchi - G. Bertolani, Inventario dei manoscritti della R. Biblioteca universitaria di Pavia, I, Milano 1894, p. 91; G. Milanese, La chiesa monumentale di S. Nicolò in Treviso, Treviso 1905, p. 79; C. Grimaldo, Due inventari domenicani del sec. XIV tratti dall'Archivio di S. Nicolò di Treviso presso l'Archivio di Stato in Venezia, in Nuovo Archivio veneto, n.s., XXXVI (1918), pp. 137-141, 149-154; J. Kürzinger, Alfonsus Vargas Toletanus und seine theologische Einleitungslehre, Münster 1930, p. 104; T. Barth, Die Summa logicae des Wilhelm Ockham und der Traktat de puritate artis logicae des Walter Burleigh in zwei Handschriften der Kommunalbibliothek von Treviso, in Franziskanische Studien, XXXVII (1955), pp. 411-416; T. Kaeppeli, La Bibliothèque de Saint-Eustorge à Milan à la fin du XVe siècle, in Archivum fratrum praed., XXV (1955), p. 9; L. Gargan, G. Conversini e la cultura letteraria a Treviso nella seconda metà del Trecento, in Italia medioevale e umanistica, VIII (1965), p. 123 n. 1; T. Kaeppeli, Antiche biblioteche domenicane in Italia, in Archivum fratrum praedic., XXXVI (1966), p. 68; R. Sabbadini, Le scoperte dei codici latini e greci ne' secoli XIV e XV, Firenze 1967, p. 94; N.R. Ker, Medieval manuscripts in British libraries, I, London-Oxford 1969, p. 91; H. Dellwing, Studien zur Baukunst der Bettelorden in Veneto, München-Berlin 1970, p. 84; L. Gargan, Lo studio teologico e la biblioteca dei domenicani a Padova nel Tre e Quattrocento, Padova 1971, p. 11; Id., Il preumanesimo a Vicenza, Treviso e Venezia, in Storia della cultura veneta. Il Trecento, Vicenza 1976, pp. 165 n. 147, 168; Id., Cultura e arte nel Veneto al tempo del Petrarca, Padova 1978, p. 68 n. 7; Id., Cultura e arte a Treviso al tempo di Tomaso, in Tomaso da Modena (catal.), a cura di L. Menegazzi, Treviso 1979, pp. 13 ss., 18 ss.; Id., La cultura umanistica a Treviso nel Trecento, in Tomaso da Modena e il suo tempo. Atti del Convegno internaz. di studi per il VI centenario della morte, Treviso 1980, p. 150; P. Marangon, La cultura dei committenti religiosi (Ordini mendicanti) di Tomaso da Modena, ibid., p. 223; R. Gibbs, Tomaso da Modena. Painting in Emilia and the March of Treviso, 1340-80, Cambridge-New York-Melbourne-Sidney 1989, pp. 61 n. 54, 66, 78, 99; F. Stegmüller, Repertorium commentariorum in Sententias Petri Lombardi, I, Textus, Herbipoli 1947, p. 107; Id., Repertorium biblicum Medii Aevi, II, Commentaria, Auctores, Matriti 1950, p. 313; T. Kaeppeli, Scriptores Ordinis praedicatorum Medii Aevi, I, Romae 1970, p. 390; F. Stegmüller - N. Reinhardt, Repertorium biblicum Medii Aevi, VIII, Supplementum, Matriti 1976, p. 328; IX, Supplementi altera pars. Glossa ordinaria, ibid. 1977, pp. 4 s.; J. Quétif - J. Echard, Scriptores Ordinis praedicatorum, I, pp. 636, 640.