FRANCESCO da Vicenza
Nacque nel 1596 a Vicenza nella nobile famiglia Barbarano de' Mironi, da Druso, giureconsulto, e dalla seconda moglie di lui, la nobile veneziana Laura Querini, ed ebbe il nome di Girolamo Francesco.
Tre i maestri dell'infanzia nella natia Vicenza: Alessandro Luciai, David Capella e Alessandro Sacchi. A quattordici anni si trasferì a Padova, per frequentarvi i corsi di legge civile e canonica. Nel 1614, a diciotto anni, lasciato lo Studio padovano, superando gli ostacoli frapposti dalla madre alla monacazione del primo figlio maschio ed erede delle fortune della famiglia, prese gli ordini nel convento dei cappuccini di Bassano, con il nome di Francesco. Applicatosi nuovamente agli studi, divenne lettore di filosofia e teologia, intraprendendo quindi la carriera di predicatore.
Predicò per la prima volta durante la quaresima del 1624 a Conselve. Tre anni dopo fu chiamato come guardiano al convento di Arzignano, per essere quindi trasferito dai superiori a quello di Vicenza. Durante la terribile pestilenza del 1630-31 F. venne inviato ad amministrare la cura delle anime nella borgata di Castelnuovo, poco fuori Vicenza. Nel 1632, passata l'epidemia, riprese l'ufficio di predicatore e calcò pulpiti tra i più importanti, come quello veneziano di S. Moisè. Avrebbe predicato anche a S. Marco, se non ne fosse stato impedito da una malattia. Nel 1635 fu eletto guardiano a Vicenza, e la carica gli fu riconfermata due anni dopo. La quaresima del 1644 fu a Bassano, l'anno successivo nei dintorni di Serravalle, sempre riscuotendo grandi successi tra i fedeli.
Dopo il 1647 i malori ripetuti e le indisposizioni lo costrinsero suo malgrado ad abbandonare la predicazione. Stabilitosi definitivamente a Vicenza, si dedicò alla scrittura fino all'anno della morte, sopraggiunta nel 1656.
Le sue opere, numerosissime, quasi tutte concepite o portate a compimento nell'ultimo decennio di vita, seguono due filoni complementari: la meditazione e l'istruzione religiosa e l'erudizione storica o storico-religiosa. Relativamente poche sono le opere edite: Angiolgabriello di Santa Maria e D. Bortolan citano, talvolta descrivendole, una gran mole di opere manoscritte, attualmente irreperibili.
Fra i tomi di argomento religioso che furono dati alle stampe quando l'autore era ancora in vita, l'Orologio spirituale, cioè prediche per tutte le feste della santissima Vergine (Venezia 1641), è di non sicurissima attribuzione. All'istruzione del fedele alla vita cristiana fanno riferimento il Direttorio della vita cristiana e spirituale (ibid. 1646) e il Gioiello spirituale del cristiano formato con le preziosissime gemme delle virtù teologali (Vicenza 1650), in cui fin dal titolo si vede il gusto tutto barocco per la metafora complicata. Il Bortolan (p. 18) descrive un'altra opera che a buon diritto si inserisce in questo gruppo: la Lucerna della confessione, quale con suoi chiarissimi splendori fugando le tenebre di qualunque ignoranza illumina confacilità e brevità il cristiano di quanto è obbligato sapere e fare per degnamente ricever il santo sacramento della penitenza, ultimato nel 1655 e già licenziato per la stampa, che però non dovette mai conseguire, forse per la morte dell'autore.
Tra le opere storiche, la più famosa - e del resto l'unica edita - è la Historia ecclesiastica della città, territorio e diocese di Vicenza, in sei volumi, pubblicati tutti a Vicenza, ma in tempi assai diversi. Al primo libro, che ha per argomento i santi vicentini, pubblicato nel 1649, seguirono nel 1652 il secondo, sui beati vicentini, e l'anno successivo il terzo, dedicato alle "persone cospicue per bontà di vita". Più complessa, la vicenda degli ultimi tre libri dell'opera, che rimasero manoscritti per oltre un secolo e infine pubblicati (rispettivamente nel 1760, 1761 e 1762) per l'ostinata volontà di Elisabetta Bissari, vedova di un nipote del F., Girolamo Barbaran.
Restarono inediti, tra gli altri, gli Annali della città, territorio e diocesi di Vicenza, un grosso volume autografo segnato 1651, attualmente alla Bibl. Bertoliana di Vicenza.
Fonti e Bibl.: F.F. Vigna, Preliminare di alcune dissertazioni intorno alla parte migliore della storia ecclesiastica e secolare della città di Vicenza, Vicenza 1747, pp. 99 s.; G.M. Mazzuchelli, Gli scrittori d'Italia, II, 1, Brescia 1758, p. 242; Angiolgabriello di Santa Maria [P. Calvi], Biblioteca e storia di quegli scrittori così della città come del territorio di Vicenza…, VI, Vicenza 1782, pp. 135-142; G. Tiraboschi, Storia della letteratura italiana, IV, Milano 1833, p. 529; O. Brentari - S. Cainer, Guida storico-alpina di Vicenza, Recoaro e Schio, Vicenza 1887, p. 36; D. Bortolan, Il p. F. Barbarano de' Miron, storico vicentino, Vicenza 1883; D. Bortolan - S. Rumor, La Biblioteca Bertoliana di Vicenza, Vicenza 1893, pp. 57 s. (sulla mancata acquisizione della biblioteca di Girolamo Barbarano); Giovanni Crisostomo da Cittadella, Biblioteca dei frati minori cappuccini della provincia di Venezia, Padova 1945, pp. 111-118; G. Mantese, Lo storico vicentino p. F. da Barbarano o.f.m.… e la sua nobile famiglia, in Odeo olimpico, IX-X (1970-1971), pp. 27-98 (pp. 99-137: docc. dell'archivio di F.); G. Benzoni, Cronisti e storici…, in Storia di Vicenza, III, L'età della Repubblica veneta…, 1, Vicenza 1989, pp. 397-399; Lexicon capucinum, Romae 1951, p. 640.