Dall’Ongaro, Francesco
Patriota e letterato (Mansuè, Treviso, 1808 - Napoli 1873). Dopo aver compiuto gli studi in seminario fu avviato al sacerdozio, ma, sensibile agli ideali risorgimentali e romantici, iniziò a dedicarsi alla scrittura e al giornalismo. Impegnato nelle battaglie per l’indipendenza italiana, si allontanò sempre più dalla Chiesa fino a svestire l’abito talare. Dopo aver diretto la rivista triestina «Favilla», nel 1848 fondò a Venezia il quotidiano repubblicano «Fatti e parole». Entrato in contatto diretto con Mazzini e Garibaldi, si recò a Roma dove fu deputato alla Costituente e direttore del «Monitore romano», il foglio ufficiale della Repubblica. Dopo un lungo esilio nel 1859 si stabilì a Firenze dove, due anni più tardi, ottenne la cattedra di Letteratura drammatica. Negli ultimi anni di vita ottenne il trasferimento a Napoli. Nella sua produzione letteraria, in particolare in quella poetica, si rispecchia la sua viva attenzione per la realtà popolare di cui denunciava le gravi condizioni di miseria. I suoi Stornelli patriottici accompagnarono le vicende risorgimentali dal 1847 all’Unità d’Italia; interessanti anche i versi in dialetto veneziano e alcune prose storiche o d’ispirazione anticlericale. Grande successo ebbe a lungo sulle scene la sua opera teatrale Il Fornaretto (1855).