DATINI, Francesco (Francesco di Marco da Prato)
Mercante e filantropo, nato a Prato intorno al 1335, morto ivi il 16 agosto 1410. Trasferitosi (1350) ad Avignone, quivi verso il 1358 iniziò, in società con altri, e continuò da solo un commercio in armerie, oggetti di vestiario e di arredamento, che doveva rapidamente prosperare. Nel 1383, dopo avere lasciato l'azienda in amministrazione a due soci, il D. tornò a Prato ove costituì una azienda madre in corrispondenza con la casa di Avignone; successivamente costituì case di commercio a Pisa, Firenze, Genova, Barcellona, Valenza, Maiorca, così da avere un'estesissima rete di affari in tutta l'Europa meridionale e da gestire una delle più vaste imprese commerciali di quei tempi. Oggetto di commercio delle case del D. erano i fustagni, i tessuti di seta, i veli, i pellami e corde, le carte, le spezierie, i vini ed olî e soprattutto le materie prime (lana greggia, guado, allume) e i prodotti finiti (panni) dell'industria laniera, che prosperava da secoli in Toscana e che il D. esercitò anche direttamente a Prato. Durante questo periodo di intensa attività commerciale il D. soggiornò fra Prato e Firenze, stabilendosi a Bologna solo fra il 1400 e il 1401 per sfuggire alla peste scoppiata in Toscana. Alla morte egli destinò gran parte della sua sostanza, circa 70.000 fiorini, a una fondazione che tuttora è in vita, il "Ceppo dei poveri di Francesco di Marco". Le carte Datini, costituite da registri contabili e da una ricchissima corrispondenza commerciale, hanno una grande importanza per la storia giuridica ed economica della mercatura nel sec. XIV. Riunite e riordinate dal 1870, si trovano ora presso l'Opera Pia di Prato.
Bibl.: E. Bensa, Francesco di Marco da Prato, Milano 1928.