DELLA PORTA (Porta), Francesco
Nacque quasi certamente a Monza, verosimilmente tra il 1600 e il 1610.
I suoi dati anagrafici, desumibili peraltro solo indirettamente, sono stati oggetto in passato di congetture ed interpretazioni discordanti. Il Fétis (e con lui lo Schmidl) indica Milano quale sua città natale e lo stesso Picinelli, che sembra essere la fonte a lui più vicina, usa una espressione incerta ("Se la patria di Francesco Della Porta fu Monza ..."). Ancora più difficile risulta la collocazione della data di nascita: alcuni autori, tra cui l'Eitner, riportano "intorno al 1590", traendo spunto, a quanto pare, dall'erronea identificazione del D. con quel Francesco Porta, romano, accademico degli Imperfetti, che già nel 1619 curò la raccolta di alcune composizioni di J. H. Kapsberger con il suo Libro terzo di villanelle a 1. 2. et 3. voci accomodate per qual si voglia stromento con l'intavolatura del Chitarone et alfabeto per Chitarra Spagnola Del Sig.r Gio. Girolamo Kapsberger Nobile Alemano, raccolto dal Sig.r Francesco Porta, in Roma 1619. Più recenti ed attendibili studi (cfr. Kast, 1962) fanno luce su questo caso di omonimia; d'altra parte, sembra poco giustificabile un così lungo periodo di silenzio tra la pubblicazione di questa raccolta e l'Op. 2 del D. avvenuta solo nel 1645. Non si ha comunque notizia di un'Op. 1.
Il Kast (1960) ipotizza una possibile relazione di parentela tra il D. e Giovanni Battista Porta, compositore, nato anch'egli a Monza sul finire del XVI secolo.
In materia di omonimie v'è da riferire anche di un tal Carlo Francesco Della Porta, vissuto all'incirca nello stesso periodo, del quale trovasi traccia come autore dell'opera Isacco, azione sacra in un prologo e cinque atti, rappresentata durante il carnevale del 1637 a Roma, presso il seminario romano, di cui era convittore (cfr. S. Franchi, Il teatro musicale a Roma).
Organista e compositore, il D. studiò a Monza sotto la guida di G. D. Ripalta, per poi trasferirsi a Milano dove trascorse quasi interamente il resto della sua vita. In qualità di organista e compositore svolse dapprima, e "per molti anni" (cfr. Picinelli), la propria attività presso la chiesa di S. Ambrogio in Milano. Ricopriva tale incarico quando nel 1638 concorse per la prima volta (tentò in almeno tre occasioni, ma sempre senza successo) al posto di maestro di cappella del duomo di Milano. Insieme con lui si presentarono Pietro Gambari e G. Battista Crivelli, che risultò vincitore. Il concorso ebbe luogo nuovamente nel 1641, stante il passaggio del Crivelli alla basilica di S. Maria Maggiore a Bergamo, ed ancora con tre aspiranti: il D. appunto, un tal Antonio Leoni e il sacerdote Antonio Maria Turati, che veniva eletto il 9 genn. 1642. Il terzo tentativo risale al 1650 quando, resosi ancora vacante il posto presso il duomo per la morte del Turati, ebbe come concorrenti Antonio Grossi, Romano Micheli, Carlo Cesare Cabiati e Michelangelo Grancini, il quale ultimo venne eletto il 10 settembre di quell'anno.
Nel 1645, e più probabilmente già dal 1642, allorché successe in tale incarico allo stesso Turati, troviamo il D. quale maestro della cappella di S. Maria presso S. Celso. Dal 1657 e fino alla morte il D. tenne il posto di maestro di cappella presso la chiesa di S. Antonio.
Il D. morì a Milano nel gennaio del 1666.
Esecutore molto stimato ai suoi tempi e buon compositore, il D. fu secondo il Picinelli "soggetto di virtù eminente, e d'ingegno vivacissimo, così nel toccare con sodo possesso, e rara bizzaria l'organo, come nel formare le musicali compositioni". L'affermazione riportata nel Groves Dict. (1954), ma anche dal Thompson ed altri, secondo la quale egli fu "uno dei primi compositori a fare uso pratico del basso continuo", sembra essere ormai priva di fondamento in quanto ricollegabile ancora una volta all'attribuzione del libro di villanelle del Kapsberger, alla cui stesura il D., come già detto, fu del tutto estraneo. Egli appartiene invece a quella generazione che già poteva avvalersi delle conoscenze tecniche e compositive della cosiddetta "seconda pratica" (Kast, 1960).
Ciò è riscontrabile, del resto, nella sua produzione, sia vocale sia strumentale, nella quale si segnalano, tra gli altri lavori, le seguenti raccolte: Ricercari a 4 [Op. 1?], Milano (secondo Pitoni) s. d. (ma forse 1645), citati dal Picinelli, andati perduti; Mottetti a 2, 3, 4 e 5 voci, con Litanie della Beata Vergine a 4 voci, I, Op. 2 (Venezia, A. Vincenti, 1645); Mottetti a 2, 3, 4 e 5 voci, con un Magnificat e Litanie della Beata Vergine a 4 e 5 voci, II, Op. 3 (ibid. 1648; ristampati presso H. P. Phalèse, Anversa 1650); Mottetti a 2, 3, 4 e 5 voci, con una Messa e Salmi a 4 e 5 voci, III, Op. 4 (ibid. 1651; rist. H. P. Phalèse, Anversa 1654); Salmi da cappella a 4 voci, con altri a 3, 4 e 5 voci, concertati, Op. 5 (ibid. 1656-57).
Inoltre, ricordiamo cinque canzoni (1639) e cinque ricercari (1639-40) conservati in ms. presso la Bibl. naz. di Torino; ed ancora una messa, anch'essa manoscritta, presso la Bibl. naz. di Parigi. Infine numerose altre composizioni, per lo più del genere del mottetto, sono conservate ad Uppsala (Universitätsbiblioteket), Berlino Est (Deutsche Staatsbibliothek) e Kaliningrad (Oblastnaya Biblioteka).
Fonti e Bibl.: Bibl. ap. Vaticana, Capp. Giulia, I, 1/2:G. O. Pitoni, Notizie de' contrapuntisti e de' compositori di musica, ad vocem;F. Picinelli, Ateneo de i letterati milanesi,Milano 1670, p.219;E. Vogel, Bibliothek der gedruckten weltlichen Vokalmusik Italiens aus den Jahren 1500-1700, I, Berlin 1892, p. 336;G. Gaspari, Catalogo della Biblioteca del Liceo musicale di Bologna, II,Bologna 1892, pp. 297, 482 s.; III, ibid. 1893, p. 236;C.Sartori, Bibliografia della musica strumentale ital.,Firenze 1952, p. 434;P.Kast, Biograph. Notizen über J. H. Kapsberger aus den Vorreden zu seinen Werken, in Quellen u. Forschungen aus ital. Arch. u. Bibl., XL (1960), pp. 200 s.,F. Mompellio, La cappella del duomo dal 1573al 1714, in Storia di Milano, XVI,Milano 1962, pp. 523, 525 s.;S.Franchi, Il teatro musicale a Roma (cronologia degli spettacoli),I,1600-1670, Roma s. d., pp. 67 s.; P.Kast, Porta Francesco, della, in Die Musik in Gesch. und Gegenwart, X,Kassel 1962, coll. 1472 s.; The Catalogue of printed music in the British Library to1980, XLV, London 1985, p. 390;J. G. Walther, Musikalisches Lexikon, Leipzig 1732, p. 488;G.Schilling, Encyclopädie der gesammten musikalischen Wissenschaften, V,Stuttgart 1837, p. 512;F. J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, VII, p. 104;R. Eitner, Quellen-Lexikon, VIII, pp. 28 s.; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, II, p. 305; Groves Dict. of Music and Musicians, II, p. 658;H.Rienians, Musik-Lexikon, II, p. 429e Suppl., p. 403; O. Thompson, The Internat. Cyclopedia of Music and Musicians,London 1975, p. 1702; The New Grove Dict. of Music and Musicians, V, pp. 346 s.; Diz. enciclopedico universale della musica e dei musicisti, Le Biografie, II, p. 447.