ANICHINI, Francesco di Lorenzo
Di una famiglia ferrarese d'incisori di gemme. La sua attività è attestata soltanto dai documenti, poiché nulla ci è giunto di lui; i documenti che lo citano stanno fra gli anni 1449 e 1526, alla qual data sappiamo che era già morto. I suoi figli Andrea, Callisto e Luigi professarono la stessa sua arte. Fu in relazione con Isabella d'Este che lo tenne in gran conto: per lei lavorò nel 1492 alcune gemme, nel 1496 due turchesi con le figure di una Vittoria e di un Orfeo, e nel 1497 un'altra gemma con un emblema simbolico. Nel 1502 era stabilito a Venezia. Era famosa una sua lucciola di lapislazzuli, in cui le vene dorate della pietra rendevano alla perfezione la luminosità dell'insetto.
Il figlio suo Luigi nacque a Venezia intorno al 1520, ma possedette una casa in Ferrara fino al 1540, e col duca di Ferrara fu in stretta relazione. Fu assai apprezzato per delicatezza e acutezza di segno; si foggiava egli stesso gli strumenti dell'arte sua. Ebbe l'amicizia di Tiziano e del Sansovino e le lodi di Pietro Aretino. Si citano di lui una corniola con un Apollo saettante, un lapislazzulo con Ganimede, un sigillo per l'Aretino con la testa di Medusa, due corone regali per la repubblica di Venezia, una gemma col ritratto di Giovanni delle Bande Nere, una medaglia con l'effigie di Marte.
Bibl.: Malaguzzi-Valeri, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, I, Lipsia 1907; G. Habich, Die Medaillen der it. Renaissance, Stoccarda-Berlino 1923.