ZAGANELLI, Francesco e Bernardino
Pittori, nati a Cotignola tra il 1460 e il 1470; morto il secondo dopo il 1509, il primo nel 1531, forse a Ravenna dove si era stabilito. L'arte loro deriva da Marco Palmezzano con influenze di Ercole de' Roberti e di Lorenzo Costa. L'opera più antica firmata dai due fratelli, una Madonna con Santi del 1499, si trova a Brera, come pure un'altra pala di simile soggetto del 1504; l'ultima, del 1509, è a Bergamo. Del solo Francesco (1505) è una terza pala a Brera; del solo Bernardino un S. Sebastiano a Londra, senza data, ma certamente sotto l'influenza che sul Costa ebbe il Perugino nei primi del Cinquecento. La finezza e la grazia dei particolari e delle figurine nei fondi distinguono Bernardino dal fratello e gli fanno attribuire un Cristo nell'Orto a Ravenna, un Pianto sul Cristo ad Amsterdam, Miracoli di Sant'Antonio a Berlino e a Bergamo, ecc. Francesco, dalle forme più legnose, dai panneggi più spezzati, dai colori più vivaci, ricco d'immaginazione e di senso decorativo, rimasto solo si lasciò trascinare da tendenze cinquecentesche movimentali e anatomiche, contrastanti con la sua congenita rigidità dietro influenze non solo tosco-emiliane, ma anche di L. Lotto. Ne nacquero composizioni agitate a figure contorte, svolazzanti, dove nondimeno libertà di fantasia, sincerità di sentimento e di visione paesistica, limpidità di colorito producono talvolta effetti degni di ammirazione; come nel Battesimo di Londra (1514). Altre sue opere si trovano a Ravenna, a Forlì, a Parma (chiesa dell'Annunziata: Madonna, Santi e donatori Pallavicini, del 1518), ecc.
Bibl.: C. Ricci, Di alcuni dipinti di B. da Cotignola, in Rass. d'arte, 1904, pp. 50-52; id., La "Madonna delle Rose" di Z. da Cotignola nel Museo di Vicenza, in L'Arte, XVII (1914), pp. 1-6; A. Venturi, Storia dell'arte italiana, VII, iii, Milano 1914, pp. 1024-36; B. Berenson, Pitture italiane del Rinascimento, ivi 1936.