FLORES D'ARCAIS, Francesco
Nacque a Cagliari il 26 genn. 1849 dal marchese Raimondo e da Maria Grazia Boy, che morì pochi mesi dopo la sua nascita. Frequentò le scuole elementari e il ginnasio a Torino, sviluppando l'amore per la letteratura. Dopo aver frequentato il liceo a Pisa, preferì dedicarsi a studi scientifici, iscrivendosi al corso di laurea in matematica dell'università di Pisa, dove insegnavano U. Dini ed E. Betti. Si laureò presso questa università nel 1869 e fu abilitato all'insegnamento presso la Scuola normale superiore di Pisa con una tesi riguardante il moto sopra un ellissoide di un punto sollecitato da forze derivanti da un potenziale quadratico ortogonale.
Nel 1872 divenne assistente del Dini e nel 1874 venne nominato professore di introduzione al calcolo infinitesimale presso l'università di Cagliari. L'anno successivo si trasferì presso l'università di Bologna per insegnare algebra e geometria analitica e ricoprire l'incarico di statica grafica. Nel 1876 ritornò all'università di Cagliari, dove insegnò calcolo infinitesimale. Dopo poco più di un anno, nel 1878, fu nominato professore straordinario di calcolo infinitesimale (con l'incarico di analisi superiore) presso l'università di Padova. Venne nominato professore ordinario nel 1885, presso la medesima università, dove insegnò fino al 1924. Insegnò anche dal 1903, per incarico, calcolo infinitesimale presso l'università di Ferrara.
Fu membro dell'Istituto veneto, consigliere comunale del Comune di Padova ed assessore alla Pubblica Istruzione dal 1900 al 1912. Ricoprì la carica di preside della facoltà di scienze dell'università di Padova nel 1908.
Il F. morì a Padova il 29 dic. 1927.
Si era sposato nel 1875 con Maria Teresa Tola (morta nel 1907), dalla quale aveva avuto dodici figli.
I contributi del F. come didatta eclissano decisamente quelli propriamente scientifici. Le sue diciotto note scientifiche sono di carattere piuttosto disparato; ricordiamo le più significative. In Sopra i sistemi di coordinate (in Giorn. di matematiche del Battaglini, XII [1877], pp. 18-25) esamina un particolare sistema di coordinate di retta nel piano, già studiato da F. Casorati. Generalizzando poi un'altra ricerca del Casorati, il F. ottenne alcuni risultati relativi al grado e al discrimmante di un'equazione algebrica differenziale del primo ordine (cfr. Sul grado e sopra i discriminanti di un'equazione algebrico differenziale del prim'ordine fra quattro variabili e della sua primitiva algebrica, in Annali di mat. pura e appl., XII [1884], pp. 110). Un gruppo organico di lavori è dedicato alla teoria delle funzioni di variabile complessa. In uno tra questi, in particolare, si forniscono espressioni analitiche atte a rappresentare porzioni di funzioni analitiche diverse (Sulle espressioni analitiche rappresentanti porzioni di funzioni analitiche diverse, in Rivista di matematica, V [1895], pp. 186-189). Un secondo concerne alcune applicazioni del classico teorema di Riemann - Roch (Intorno al teorema di Riemann - Roch, in Atti d. R. Istituto veneto, LXIII [1904], 2, pp. 99-103).
Segnaliamo infine un lavoro che rende rigorosa una dimostrazione di G. Peano sull'unicità delle soluzioni di un sistema di equazioni differenziali ordinarie del primo ordine (Sopra una dimostrazione dell'unicità degli integrali di un sistema di equazioni differenziali di primo ordine, in Atti d. R. Istituto veneto, LXI [1902], 2, pp. 351-355).
Il F. è, comunque, ricordato soprattutto per le sue qualità di didatta chiarissimo ed espressivo. Ne rimane traccia significativa nel suo Corso di calcolo infinitesimale (Padova 1890), in cui è evidente l'impronta lasciata nella sua formazione dall'insegnamento del Dini. Il merito del F. è quello di aver saputo contemperare l'esigenza del rigore con la chiarezza espositiva. L'esposizione teorica è sempre accompagnata da esercizi ed esempi atti a rendere più agevole al lettore la comprensione dei concetti più astratti. Il trattato fu accolto con molto favore e per molto tempo considerato uno dei migliori disponibili.
Fonti e Bibl.: Necr. in Boll. dell'Unione matematica ital., VII (1928), p. 64; e in Ann. di scienze e ingegneria di Padova, IV (1928), pp. 5-9; F.G. Tricomi, Matematici ital. del primo secolo dello Stato unitario, in Mem. dell'Acc. delle scienze di Torino, classe di scienze mat., fis. e nat., 4, I (1962), pp. 41 s.