GIOLI, Francesco
Pittore, nato a Settimo di Cascina (Pisa) il 19 giugno 1846, morto a Firenze il 4 febbraio 1922. Scolaro di E. Pollastrini (Accademia di Firenze), esordì nel 1869 con un Carlo Emanuele I, subito premiato e, dopo un breve intermezzo storicogeneristico (Alfieri e Goldoni, Goldoni e Rousseau), si dedicò allo studio e alla rappresentazione della vita contadinesca, accostandosi ai macchiaioli. Così nel '70 dipingeva l'Angelus, cui seguivano Incontro (Firenze, Pitti), Passa il Viatico (premiato a Parigi nel '78), Passa la processione (Roma, Gall. naz. d'arte moderna), Boscaiuole di S. Rossore e Bionda Maria. In queste opere, ad un taglio decorativo si univa una pittura sincera, dalla pennellata franca, in tonalità piuttosto basse. Verso il nuovo secolo sedussero il G. le novità dell'impressionismo; e nella ricerca di aria e di luce la sua pittura perdette di consistenza e di precisione. Ma negli ultimi anni, con l'Ovile (1913; Firenze, Pitti) il G. tornò alla primitiva schiettezza. Eseguì anche sculture piacevolmente decorative.
Il fratello Luigi, nato a S. Frediano a Settimo (Pisa) il 16 novembre 1854, vivente a Firenze, abbandonati, appena laureato, gli studî di legge, si aggregò ai macchiaioli, distinguendosi da Francesco per una più intima interpretazione dello spettacolo naturale, raramente animato di figure umane, ma più spesso di cavalli, liberi nelle distese maremmane. Opere nelle gallerie di Roma e Firenze.
Bibl.: A. De Gubernatis, Diz. degli artisti italiani, Firenze 1889, pp. 230-231; A. Colasanti, La gall. naz. d'arte mod. in Roma, Roma 1923, pp. 106-107; N. Tarchiani, F. G. (necrol.), in Emporium, LV (1922), pp. 255-56; F. G. e la sua opera, Firenze 1923 (con miscellanea di scritti varî). Cfr. thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XIV, Lipsia 1921 (con bibl.).