GNONE, Francesco
Nacque ad Alessandria intorno al 1820 da Giuseppe e da Teresa Repatto. Si laureò in legge come suo padre, ma essendo particolarmente portato per il canto, si dedicò alla musica studiando nella sua città sotto la guida di P. Cornaglia e N. Abbadia.
Volendo ampliare le sue conoscenze musicali si recò a Milano, dove studiò con A. Mazzuccato. Iniziò la carriera in teatri secondari, ma su consiglio di G.B. Rubini e D. Donzelli, che avevano apprezzato le sue doti vocali, decise di perferzionarsi alla scuola del maestro F. Lamperti.
Ottenne i primi significativi consensi a Berlino nel 1843, dove fu Oroveso in Norma di V. Bellini insieme con il Rubini (Pollione), con il quale cantò più volte come basso comprimario. L'anno seguente fu scritturato come primo basso dal teatro Carolino di Palermo, quindi a Cremona e a Napoli; nel settembre 1845 si produsse nella Medea di L. Cherubini al teatro Carignano di Torino. Iniziò così una brillante carriera che lo portò a cantare in numerosi teatri italiani.
Nel 1846 fu al teatro Comunale Nuovo di Modena (19 gennaio) ne I Lombardi alla prima crociata di G. Verdi. Il 13 aprile esordì al teatro alla Scala di Milano ne Il borgomastro di Schiedam di L. Rossi nella parte di Rinaldo, con Laura Alessandri (Giannetta) e F. Ricci (Adalberto), cui fece seguito il ruolo di Volmar ne La regina di Golconda di G. Donizetti (1° giugno). Sempre nel 1846 partecipò a una grande fiera al teatro Riccardi di Bergamo con Eugenia Tadolini e N. Moriani.
Nella stagione di carnevale del 1847 fu al teatro Regio di Parma come Ezio nell'Attila di Verdi accanto a G. Mitrovich (Attila) e Marianna Barbieri Nini (Odabella); fu quindi Don Carlo nell'Ernani di Verdi con A. Palma (Ernani); il 18 gennaio fu data una serata in suo onore. Per la stagione di primavera venne scritturato come baritono ne I Lombardi alla prima crociata al Comunale di Faenza.
Il teatro Carlo Felice di Genova lo impegnò per le stagioni di carnevale e primavera 1848 in diverse opere: Tancreda di A. Peri, accanto a Marietta Gazzaniga (26 dic. 1847); Nina pazza per amore di P.A. Coppola; Gli Orazi e i Curiazi di S. Mercadante; La marescialla d'Ancre di A. Nini, ancora con la Gazzaniga; Estella di F. Ricci; Macbeth di Verdi, con Teresa De Giuli Borsi; e infine Ernani. Il 16 sett. 1848 il teatro Carlo Felice lo invitò a partecipare a una grande accademia di canto in favore della città di Venezia insieme con la De Giuli Borsi e la Gazzaniga.
Ormai pienamente affermato e richiesto dai maggiori teatri, tornò a esibirsi alla Scala di Milano (24 febbr. 1849) come Macbeth nell'omonima opera di Verdi. La Scala lo confermò per la successiva stagione di carnevale per Attila di Verdi (26 dicembre) nel ruolo di Ezio, con Sofia Cruvelli (Odabella), e per La sonnambula di Bellini (4 febbr. 1850) come Rodolfo.
Sempre nel 1850 si esibì nuovamente come baritono al teatro Comunale di Faenza nel Buondelmonte di G. Pacini, opera che non ebbe molto successo e fu sostituita da I masnadieri di Verdi, con la celebre Augusta Albertini Baucardé. Accettò poi per la stagione estiva un contratto con il teatro Municipale di Marsiglia. Nel 1850-51 fu ancora impegnato al Carlo Felice di Genova in Luisa Miller di Verdi (26 dic. 1850), ne Il domino nero di L. Rossi (probabilmente in Norma), e ne Il gondoliero di F. Chiaromonte.
Fra il 1851 e il 1852 venne scritturato per più stagioni dal teatro S. Carlo di Napoli, dove affrontò un vasto repertorio, tra cui Luisa Miller (26 giu. 1851), La cenerentola di G. Rossini (12 ott. 1851), Gemma di Vergy di Donizetti (23 genn. 1852), e infine Nabucco di Verdi (2 marzo 1852).
Dopo quest'ultimo contratto al S. Carlo non si hanno più sue notizie nei teatri italiani, molto probabilmente perché impegnato fino al 1860 in una serie di recite all'estero. Fu poi al teatro Comunale di Piacenza per la stagione di carnevale 1861 come baritono ne Il trovatore di Verdi e ne L'assedio di Leida di E. Petrella; si recò quindi in tournée in varie città della Francia.
Conclusa una carriera ricca di consensi, si ritirò dalle scene per stabilirsi a Firenze dove, apprezzatissimo, si dedicò all'insegnamento del canto.
Lo G. morì a Firenze il 24 dic. 1883.
Fonti e Bibl.: A. Gandini, Cronistoria dei teatri di Modena dal 1539 al 1871, III, Modena 1873, p. 342; G. Pasolini-Zanelli, Il teatro di Faenza dal 1788 al 1888, Faenza 1888, pp. 77, 79; A. Brocca, Il teatro Carlo Felice di Genova. Cronistoria dal 7 apr. 1828 al 27 febbr. 1898, Genova 1898, pp. 52-54; C. Gatti, Il teatro alla Scala nella storia e nell'arte (1778-1963), II, Cronologia, a cura di G. Tintori, Milano 1964, pp. 46 s.; G. Berutto, I cantanti piemontesi, Torino 1972, pp. 147 s.; G. Monleone, Storia di un teatro: il Carlo Felice, Genova 1979, pp. 86, 132 s., 153, 155; E. Frassoni, Due secoli di lirica a Genova, I, Genova 1980, pp. 193 s., 199; Teatro Regio - Città di Parma, Cronologia degli spettacoli lirici, 1829-1879, a cura di V. Cervetti - C. Del Monte - V. Segreto, Parma 1981, pp. 135 s.; M.G. Forlani, Il teatro Municipale di Piacenza, 1804-1984, Piacenza 1985, p. 274; Il teatro di S. Carlo di Napoli, II, La cronologia, 1737-1987, a cura di C. Marinelli Roscioni, Napoli 1987, pp. 311, 313 s.