Francesco I di Valois
Il re francese protettore delle arti e nemico di Carlo V
Francesco I, re di Francia dal 1515 al 1547, avviò un importante processo di rafforzamento della monarchia. Perseguitò i protestanti nei propri confini ma in politica estera cercò l'appoggio dei principi luterani tedeschi e si impegnò in una quasi ininterrotta serie di guerre contro l'imperatore Carlo V
Francesco nacque nel castello di Cognac nel 1494 da Carlo d'Orléans, conte d'Angoulême, e da Luisa di Savoia. Alla morte del padre, quando Francesco aveva solo due anni, assunse la sua tutela il duca Luigi d'Orléans, che nel 1498 divenne re di Francia come Luigi XII. Egli non aveva un erede maschio e già nel 1505 combinò per Francesco, da lui intanto nominato duca di Valois, il matrimonio con sua figlia Claudia. Le nozze furono celebrate nel 1514 e poco dopo, il 1° gennaio 1515, morto il re Luigi, Francesco salì poco più che ventenne sul trono.
L'esordio fu brillante. Sconfisse infatti nel 1515 a Marignano i mercenari svizzeri che la monarchia spagnola aveva assoldato per contendergli il possesso di Milano. Era dall'inizio del secolo che Francia e Spagna si combattevano per acquisire il controllo della penisola italiana in quelle che sarebbero state ricordate come guerre d'Italia (e che sarebbero terminate solo oltre la metà del Cinquecento). Forte dell'importante conquista, Francesco I tentò poco dopo di succedere a Massimiliano d'Asburgo sul trono imperiale, ma gli elettori tedeschi prescelsero invece Carlo V. Contro quest'ultimo il re francese si sarebbe scontrato in una serie continua e quasi trentennale di guerre, a partire dal 1521.
Nel 1525 Francesco I fu sconfitto nella battaglia di Pavia: preso prigioniero, fu condotto da Carlo V a Madrid. Qui il re fu obbligato a firmare un gravoso trattato di pace col quale la Francia, tra l'altro, perdeva il ducato di Milano. Francesco I rinnegò il patto non appena libero e fu perciò sfidato a duello da Carlo V: ma non si arrivò a tanto per risolvere la violazione delle regole d'onore. Per giunta il monarca francese aderì alla Lega santa contro l'Impero che lo unì al papa e ad altri principati italiani. Seguirono una serie di rovesci della Lega, il più noto dei quali è il sacco di Roma del 1527, e la definitiva sanzione del predominio di Carlo V sull'Italia.
Nel 1534 riprendeva la guerra contro l'imperatore. Francesco I non esitò a servirsi di ogni mezzo per prevalere sul rivale e in più riprese s'accordò con i Turchi ‒ nel 1528 e nel 1535 ‒ e con i principi protestanti tedeschi per creare difficoltà a Carlo V.
Nel 1536 reagì alla diretta acquisizione di Milano da parte dell'Impero ‒ fino ad allora quel dominio era rimasto affidato alla famiglia Sforza ‒ occupando il ducato dei Savoia. Dopo aver rischiato nel 1544 la disfatta, e questa volta sullo stesso suolo francese, Francesco I stipulò con l'imperatore la pace di Crepy, con la quale il ducato di Milano veniva assegnato a Carlo V. La pace riportò la quiete nella cristianità europea e garantì, poco dopo, l'apertura del Concilio di Trento.
Se sul piano internazionale Francesco I si rivelò disposto a spregiudicate alleanze, sul piano interno non esitò invece a reprimere con fermezza il diffondersi della Riforma protestante. Ciò avvenne a partire dal 1534, dopo che nel suo appartamento privato era stata rinvenuta della stampa luterana. La provocazione lo spinse a una repressione feroce e fu in quest'occasione che Giovanni Calvino iniziò le peregrinazioni che l'avrebbero infine condotto a Ginevra, dove avrebbe dato vita a una nuova chiesa riformata. Francesco I fu un sovrano mecenate: Leonardo da Vinci, Benvenuto Cellini e lo scrittore francese François Rabelais furono solo alcuni degli artisti da lui sovvenzionati, e nel castello di Fontainebleau raccolse un'importante collezione d'arte che fu poi trasferita al Louvre. La sua forte personalità e la decisione con cui governò posero le basi del lungo processo di rafforzamento della monarchia di Francia. Morì nel 1547.