LORETI, Francesco
Nacque a Bellano, presso Como, il 25 dic. 1901 da Lodovico, chirurgo e fondatore del locale ospedale civile, e da Antonietta Venini. Conseguita a Sondrio nel 1921 la licenza liceale, si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia dell'Università di Pavia. In questa sede, durante i primi tre anni del corso fu allievo interno dell'istituto di anatomia umana normale diretto da L. Sala, e nel secondo triennio di quello di anatomia patologica diretto da A. Monti.
Nel periodo trascorso alla scuola del Monti condusse la sua prima ricerca scientifica, un interessante studio sulla diffusione metastatica dei tumori per via inalatoria, che pubblicò quando era ancora studente: Su di una non frequente e discussa via di diffusione dei tumori maligni (Metastasi carcinomatosa polmonare da aspirazione), in Boll. della Soc. medico-chirurgica di Pavia, XLI (1926), pp. 481-488. La possibilità della disseminazione neoplastica per via aerogena intrabronchiale, a lungo negata, è stata in realtà documentata clinicamente, sia pure come evenienza assai rara, e, intorno alla metà del '900, sperimentalmente dimostrata (si veda R.A. Willis, Patologia dei tumori, Padova 1972, p. 191).
Conseguita la laurea a Pavia il 13 nov. 1927 a pieni voti e con la lode, si trasferì subito dopo all'Università di Bologna come assistente, volontario prima e successivamente incaricato, presso l'istituto di clinica medica. Il 1( dic. 1928 tornò a Pavia come assistente volontario presso l'istituto di anatomia umana normale e il 16 febbr. 1829 divenne assistente di ruolo. Nel 1933 conseguì la libera docenza in anatomia umana normale sistematica e fu nominato aiuto il 16 dic. 1936. Nel 1936 partecipò al concorso per la cattedra di anatomia umana normale sistematica dell'Università di Parma, riportando un lusinghiero giudizio.
Parallelamente alla carriera universitaria si svolgeva intensa e qualificata l'attività didattica del L. nell'Università di Pavia: preposto dal 1928-29 alle esercitazioni sul cadavere per gli studenti e alla direzione di un reparto di allievi interni per il tirocinio nei lavori di anatomia microscopica e di istologia, dal 1929-30 iniziò a svolgere lezioni su argomenti di anatomia topografica e nel biennio 1930-32 tenne un corso di anatomia umana normale sistematica per gli allievi iscritti all'Ente Croce rossa italiana. Incaricato dei corsi liberi di morfologia e meccanismo dell'apparato scheletrico e muscolare nel 1934-35 e di morfologia e morfogenesi del sistema circolatorio nel 1935-36, nel 1936-37 ebbe gli incarichi dell'insegnamento di anatomia umana normale sistematica per i laureandi dei corsi di laurea in scienze naturali e in farmacia e di quello di istologia e di embriologia generale per le facoltà di medicina e chirurgia e di scienze fisiche, matematiche e naturali nel triennio 1937-40. Il 10 marzo 1939 gli era stata confermata la libera docenza.
Dopo aver trascorso un breve periodo a Genova come professore incaricato dell'insegnamento e della direzione dell'istituto di anatomia umana normale dell'Università nel 1943, il L. fu richiamato alle armi e prestò servizio negli ospedali militari di Piacenza e di Pavia. Nel 1947, superato il relativo concorso, divenne professore straordinario di anatomia umana normale e di istologia ed embriologia generale nell'Università di Ferrara. Infine, nel 1949 fu chiamato a dirigere la cattedra e l'istituto di anatomia umana normale dell'Università di Torino, succedendo a G. Levi. Nella nuova sede, ove avrebbe concluso la sua carriera accademica, didattica e scientifica, il L. fu anche incaricato dell'insegnamento di anatomia umana normale nelle facoltà di farmacia e di scienze matematiche, fisiche e naturali, e svolse i corsi di morfologia e organogenesi normali presso varie scuole di specializzazione; insegnò inoltre nell'Istituto superiore di educazione fisica di Torino, del quale fu tra i fondatori e per un lungo periodo direttore, e del quale fondò e diresse anche il periodico Annali. Alla direzione dell'istituto di anatomia torinese il L. dedicò una cura particolare, ampliandolo e dotandolo delle moderne apparecchiature e arricchendone la biblioteca con l'acquisto di nuovi trattati e periodici scientifici e il museo con l'aggiunta di nuove raccolte.
Il L. condusse numerose ricerche morfologiche macro e microscopiche nel campo dell'anatomia, in particolare sulla struttura e l'ultrastruttura di vari organi e tessuti, impiegando anche metodi di indagine originali, quali le iniezioni intravasali e intracanalicolari di una resina vinilica, l'identificazione plastica per corrosione dei manicotti pericapillari, l'iniezione intrarteriosa di ittiocolla e inchiostro di china. I contributi che recò nei vari settori dell'anatomia furono di notevole interesse biologico generale.
Tra i numerosi lavori che dette alle stampe si possono qui ricordare quelli sul pudendo femminile, sugli atri cardiaci, sulla lamella glandare dell'uomo (Sull'apparato di fissazione del pudendo femminile, in Ricerche di morfologia, XI [1931], pp. 129-148; Corde, lacinie e formazioni reticolate negli atri destro e sinistro del cuore umano, in Zeitschrift für Anatomie und Entwicklungsgeschichte, CVII [1937], pp. 169-202; Struttura ed evoluzione della lamella glandare nell'uomo, con particolare riguardo alle "perle" (noduli) epiteliali, in Arch. italiano di anatomia e di embriologia, LVII [1952], pp. 349-400); le ricerche sulla struttura dei manicotti pericapillari della milza (La struttura dei manicotti pericapillari (capillarhulsen) della milza, in Boll. della Soc. medico-chirurgica di Pavia, XLVIII [1934], pp. 263-268; Sulla fine struttura dei manicotti pericapillari (Capillarhulsen) della milza. (Ricerche in Erinaceus europaeus, Linn.), in Haematologica, 1935, vol. 16, pp. 85-98; Ulteriori osservazioni sulla struttura e sulle funzioni dei manicotti pericapillari della milza, ibid., 1942, vol. 24, pp. 371-402, in collab. con L. Sabbia; Struttura e funzioni dei manicotti lienali, in Rass. clinico-scientifica, XXXIII [1954], pp. 315-321; Identificazione plastica per corrosione dei manicotti lienali pericapillari (Hulsenkapillaren) in Sus scrofa (Linn.), in Zeitschrift für Zellforschung und mikroskopische Anatomie, XLVI [1957], pp. 345-356, in collab. con C. Vogliotti; Architetture reticolo-istiocitarie perivasali (pericapillari) nella milza dei pesci teleostei, in Haematologica, 1965, vol. 50, pp. 85-118; Osservazioni sulla struttura dei manicotti perivasali e della capsula della milza negli uccelli, in Minerva medica, LVIII [1967], pp. 3267-3278), sull'infiltrazione di cellule linfoidi nell'epitelio (Osservazioni e considerazioni sulla infiltrazione linfoide e leucocitaria nell'epitelio della tonsilla palatina, in Boll. della Soc. medico-chirurgica di Pavia, XLVII [1933], pp. 727-766; Nuove ricerche ed osservazioni sulla migrazione di cellule linfoidi attraverso il tessuto epiteliale. (La migrazione linfoide nell'epitelio del canalicolo renale nei Pesci Teleostei ed il fenomeno della carioanabiosi del Guieysse-Pellissier), in Zeitschrift für Anatomie und Entwicklungsgeschichte, CIII [1934], pp. 679-693; La migrazione delle cellule linfoidi attraverso gli epiteli, in Arch. dell'Istituto biochimico italiano, VII [1935], pp. 407-416) e sulle cellule polmonari (Ricerche sulla natura delle piccole cellule nucleate della parete alveolare e sulla colloidopessia delle cellule polmonari, in Lo Sperimentale, XC [1936], pp. 3-55, in collab. con A. Zaietta); lo studio della vascolarizzazione arteriosa del gomito e delle modificazioni involutive delle fibrocartilagini intrarticolari dell'uomo (Note anatomiche sulle fonti arteriose e sull'architettura della "rete articulare cubiti" (Henle) nell'uomo, in Minerva chirurgica, X [1955], pp. 1123-1128; Osservazioni anatomiche sulle arterie afferenti alla "rete articulare cubiti" (Henle) e sulla sua architettura nell'uomo, in Arch. italiano di anatomia e di embriologia, LXI [1956], pp. 129-179; Modificazioni correlative alla età ed alla funzione nelle fibrocartilagini intrarticolari umane, in Giorn. di gerontologia, XIII [1965], pp. 11-30, in collab. con M. Franceschini).
Del L. vanno inoltre ricordati: Compendio di anatomia sistematica dell'uomo, pubblicato a Torino nel 1952 e nel 1956, in seconda edizione riveduta e ampliata; Elementi di anatomia generale e di embriologia del cuore, del pericardio e dei vasi sanguiferi, Napoli 1963; Elementi di anatomia umana. Ad uso dei cultori di educazione fisica, ibid. 1970.
Membro di numerose società scientifiche, il L. appartenne alle Accademie delle scienze di Torino e di Ferrara e all'Istituto lombardo di scienze e lettere e fu insignito della medaglia d'oro per i benemeriti della scuola e della cultura.
Il L. morì a Torino il 22 marzo 1986.
Dal suo matrimonio con Andreina Ricci aveva avuto i figli Jacopo, Lorenzo e Franca.
Fonti e Bibl.: Necr., in Arch. italiano di anatomia e di embriologia, XCI (1986), pp. 154-157; Giorn. della Acc. di medicina di Torino, CXLIX (1986), pp. 13-17; F. Loreti, Curriculum vitae, pubblicazioni scientifiche e attività didattica, Pavia 1940; World who's who in science, Hannibal, MO, 1968, pp. 1067 s.