Critico e filologo italiano (Empoli 1886 - Firenze 1964); prof. univ. dal 1936, ha insegnato letteratura italiana all'univ. di Firenze. Fra i suoi studî più notevoli si ricordano: Alessandro Manzoni e la tradizione classica (1923); Introduzione allo studio di Dante (1936); Dalle "Rime" alle liriche del "Paradiso" dantesco (1936); La critica dantesca dal Trecento ai giorni nostri (1949); I primi volgarizzamenti dai classici latini (1952, n. ed.). Ha curato l'edizione delle Commedie (1927) e delle Rime di V. Alfieri (1933, n. ed. 1954), e, in collaborazione con M. Barbi, le Rime della "Vita nuova" e della giovinezza di Dante (1956). Postumo (1965) è stato pubblicato il volumetto Due letture dantesche (Inferno XXIII e XXXII) e altri scritti poco noti (con una bibliografia a cura di A. Di Preta e un ricordo biografico di G. Nencioni).