MARCOLINI, Francesco
Nato a Forlì ai primi del sec. XVI, esercitò l'arte tipografica a Venezia dal 1535 al 1559. Le sue edizioni sono stampate con caratteri corsivi di diversi tipi e grandezze.
M. fu dapprima editore-libraio, e il più antico libro col suo nome è la Passione di Giesù con due canzone di Pietro Aretino stampato da G. A. Nicolini da Sabio a Venezia nel 1534. Stabilitosi tipografo, la serie delle sue edizioni comincia con La Cortigiana dell'Aretino apparsa nel 1535; ma egli aveva escogitato un altro sistema per stampare musica con tipi mobili, a imitazione di Ottaviano Petrucci, e a sua richiesta il senato veneto, in data 1° luglio 1536, gli concesse apposito privilegio. In quello stesso anno apparvero l'Intabolatura de liuto di Francesco da Milano, e i cinque libri delle Messe di Adriano Willaert. M. pubblicò circa 150 opere, quasi tutte attinenti alla letteratura italiana, se se ne tolgano i pochi libri musicali, la bellissima edizione delle Regole di architettura del Serlio (1537), la Lettera venuta d'India indiriäzata a Costantino Priuli (1539), il raro Officium B. M. Virginis (1545), i Commentari del Viaggio in Persia con lo scoprimento delle isole Frislanda, Eslanda, Engrovelanda fatta sotto il Polo artico da due fratelli Zeni (1558). Adoperò come insegna tipografica una figura rappresentante la Verità flagellata dalla Menzogna e sostenuta dal Tempo, con la leggenda "Veritas filia temporis". Nelle opere di A. F. Doni essa è diversa: la Verità è nuda, sedente, guarda Giove tonante e preme col piede destro la Menzogna, in forma di satiro; alle spalle sta la Fama alata reggente una corona: intorno la leggenda "Veritas odium parit".
Dal 1546 al 1549 M. risiedette a Cipro; tornato, cominciò a stampare gli scritti di A. F. Doni, il quale contribuì alla fondazione di un'Accademia Pellegrina, di cui fece parte lo stesso M. come segretario e speciale tipografo. M. compose, a imitazione di L. Spirito e di S. Fanti, l'opera Le sorti intitolate giardino di pensieri, dedicata a Ercole d'Este (1540) con figure per un giuoco incise da Giuseppe Porta Garfagnino; si dilettò di architettura incise, costruì orologi "ad acqua". Morì dopo il 1559.
Bibl.: G. Friedländer, Le sorti di F. Marcolini da Forlì, intitolate giardino di pensieri. Eine bibliogr. Notiz, Berlino 1833; G. Zaccaria, Catal. ragionato di opere stampate per F. M. da Forlì, con mem. biogr. del medesimo tipografo raccolte da R. De Minicis, Fermo 1850 e Appendice, Fermo 1853; Novelle di A. F. Doni, colle notizie sulla vita dell'autore, raccolte da S. Bongi, Lucca 1852; Lettera di M. Gualandi e risposta di A. Tessier intorno agli artisti G. Gherardini, U. da Carpi e F. M., Venezia 1855; S. Casali, Annali della tipografia veneziana di F. M., Forlì 1861; A. F. Johnson, Die Buchdruckerkunst Italiens im XVI. Jahrh., 2ª ed., Hellerau 1928.