AGENO, Francesco Maria
Nacque a Recco (Genova) il 20 apr. 1727 da Battistino. Non si hanno notizie sui suoi studi e la sua prima attività: ma dovette presto aver rilievo nella vita culturale genovese, se G. Baretti lo presenta come immaginario autore di due lettere nella sua Scelta delle lettere familiari (la prima sul botanico Marsili e sull'anatomico Morgagni, la seconda contro l'imbarbarimento della lingua italiana) e il de Lalande lo cita come uno dei poeti genovesi più in vista. Nominato ambasciatore a Londra, come successore di Pietro Paolo Celesia, il 17 ag. 1759, raggiunse la sua sede il 12 marzo 1760. Difficoltà finanziarie per il tenore di vita (la sua casa era un vivace ritrovo della cultura londinese: nel 1760 vi fu ospitato il gesuita Ruggero Boscovich, che vi completò il poema De solis ac lunae defectibus, che nelle edizioni successive a quella londinese del 1760 contiene in appendice 62 esametri latini in lode dell'A.) lo indussero a dimettersi (le sue dimissioni furono accolte nel marzo 1766). Riconfermato nell'aprile 1768, fu richiamato nel giugno 1773; ma ancora una volta fu inviato a Londra nel settembre 1774. Si ingolfò però sempre più nei debiti (nel settembre 1780 dichiarava di essersi allontanato da Londra per sfuggire ai creditori): invitato a rientrare in patria, si rifiutò, aiutato in questo suo atteggiamento dal governo inglese, e tale situazione si trascinò fino al marzo 1782, quando poté succedergli Antonio Mangini, nominato già nell'agosto 1781. L'A. non volle però consegnare i documenti ufficiali in suo possesso. Quando egli, il 17 nov. 1788, morì a Londra, le sue carte furono rilevate dal Mangini, sigillate, in casa dell'incisore Francesco Bartolozzi.
L'A. era stato nei primi anni della sua missione un diplomatico attento: interessanti e acuti i dispacci dal 4 maggio 1770 al 12 dic. 1780, pubblicati da G. Colucci, (I casi della guerra per l'indipendenza d'America narrati dall'ambasciatore della Repubblica di Genova, 3 voll., Genova 1879).
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Genova, Arch. Segreto, Lettere Ministri, Inghilterra, dal mazzo 17 al 22 (n.g. 2289-2294); Lettere Consoli, Londra, mazzo 6 (n.g. 2633); Lettere Ministri, Torino, mazzo 19 (n.g. 2506); Relazioni Giunta di Marina, Consoli, n. 7 e 11; Istituto Mazziniano di Genova, busta 1007 (corrispondenza con P. P. Celesia); R. J. Boscovich, De solis ac lunae defectibus, Venetiis 1761, pp. 341-343; J. J. Le Français de Lalande, Voyage d'un françois en Italie..., VIII, Yverdon 1770, p. 379 (ved. anche l'ediz. del 1788, non più anonima, VII, p. 332); G. Baretti, Scelta delle lettere familiari, a cura di L. Piccioni, Bari 1912, pp. 190 e 330; V. Vitale, Diplomatici e consoli della Repubblica di Genova, in Atti d. Soc. ligure di storia patria, LXIII (1934), p. 198; G. Oreste, Pietro Paolo Celesia, in Bollett. ligustico, VII (1955), pp. 5, 9; V. Vitale, Breviario della storia di Genova, Genova 1955, I, p. 426; II, pp. 172, 178; G. Oreste, Una lettera inedita dell'abate Galiani, in Convivium, 1956, p. 462.