Musicista (Firenze 1690 - ivi 1768). Studiò con lo zio Antonio e con G. C. Bernabei, G. M. Casini, F. Gasparini. Svolse un'intensa attività concertistica in Italia, poi (1714) a Londra, dove fu considerato il maggior violinista d'Europa; quindi (1717-22) fu a Dresda, solista di corte, e (1723) a Praga; poi in Italia, e di nuovo (1733-38) a Londra, dove suscitò nuovo entusiasmo sia quale virtuoso sia quale autore di musiche violinistiche e teatrali; infine visse a Pisa (1745-50) e si stabilì poi a Firenze. Delle sue composizioni pubblicò due serie di sonate per violino (1721 e 1744) e una di sonate per violino e flauto, lasciando in manoscritto alcune opere teatrali, molte altre sonate, concerti, sinfonie (per 2 violini, viola, violoncello e basso continuo), cantate. Scrisse il trattato Il trionfo della pratica musicale (1765 circa). V. si giovò degli stilemi corelliani, ma li ricreò secondo uno stile del tutto personale, che annuncia il secondo Settecento. Ciò si nota soprattutto nelle ultime sonate, caratterizzate da un continuo dialogismo nelle forme della composizione.