Romanziere (Napoli 1819 - ivi 1891); tutta la sua opera, che si compiace di un torbido realismo (Il mio cadavere, 1853; Vermi, 1863-64; Le ombre, 1868), ebbe una grande fortuna tra il pubblico; nella Cieca di Sorrento (1852), come in altri suoi romanzi, i particolari veristici s'intrecciano con un manierato sentimentalismo.