MELZI, Francesco
Pittore, nato probabilmente a Milano nel 1493, morto a Vaprio d'Adda circa il 1570. Giovanissimo si accostò a Leonardo, di cui fu scolaro, amico ed erede. Un suo disegno dell'Ambrosiana, raffigurante un profilo di vecchio, porta la scritta: "1510 adi 14 agosto". Nel 1513, seguì il Vinci a Roma; e nel 1515 in Francia, dove lo assistette sino alla morte. Nel castello di Amboise, il M. dipingeva sotto gli occhi del maestro, già colpito da paralisi. Egli fu l'erede universale di tutto il lascito artistico e scientifico di Leonardo: lo portò seco a Vaprio d'Adda, dove lo custodì gelosamente e dove lo vide il Vasari nel 1565. All'infuori del citato disegno dell'Ambrosiana, non conosciamo alcuna sua opera sicura. L'attribuzione dei dipinti al M. parte dal quadro Vertunno e Pomona, attualmente al Kaiser-Friedrich-Museum di Berlino, che avrebbe portato (se è lo stesso che vide il Mariette) la firma del pittore. Sulla base stilistica di questo gli si assegnano la Colombina dell'Ermitage di Leningrado, la Leda della Galleria Borghese, il Battista del Louvre e poche altre pitture tutte di evidente derivazione leonardesca. Un solo suo quadro porta la firma, molto ritoccata: OPUS F. MELTIUS 1525, cioè un ritratto di donna della raccolta Melzi a Milano; ma è opera che stilisticamente appare ben diversa dal gruppo dei quadri che comunemente gli si assegnano.
Bibl.: J. Lemolieff (G. Morelli), Kunstkritische Studien. Die Gal. zu Berlin, Lipsia 1893; W. v. Seidlitz, L. d. Vinci, Berlino 1909; A. Venturi, Storia d. arte it., VII, iv, Milano 1915, pp. 1061-63; W. Suida, Leonardo u. sein Kreis, Monaco 1929; E. Verga, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIV, Lipsia 1930.