Notaio fiorentino (sec. 14º), dapprima notaio della Curia vescovile di Firenze (1350), poi priore della chiesa dei SS. Apostoli, amico di Petrarca che lo chiamava Simonide e gli dedicò le Seniles. Espresse il suo disappunto per la sistemazione di Petrarca presso Giovanni Visconti a Milano; e con lui Petrarca si giustificò in due lettere del 1353 (Fam. XVI, 11 e 12). Dal 1361 "spenditore" del gran siniscalco Acciaioli, invitò a Napoli Boccaccio (1362) che, insoddisfatto delle accoglienze avute, ne venne subito via e rispose alle rimostranze di N. con una lettera piuttosto acerba (Ep. XII). Probabilmente la lettera non fu spedita, per consiglio di Petrarca; N. morì di peste nell'estate 1363. Trenta lettere di N. a Petrarca sono raccolte nel ms. lat. 8631 della Bibl. Naz. di Parigi e furono pubblicate da H. Cochin (1892; e in ed. it., Un amico del Petrarca, 1901); un ordinamento alquanto diverso delle lettere fu proposto da E. H. Wilkins (1955).