FRANCESCO ORAZIO da Pennabilli
Nacque (1680) in Pennabilli nelle Marche dalla famiglia, oggi estinta, dei conti Olivieri. Indirizzato agli studî delle lettere, volle entrare fra i cappuccini di Pietrarubbia. Nel 1712 venne prescelto a far parte delle missioni nel Tibet. Il viaggio fu difficile e scabroso. Nel 1720 gli fu affidato il difficile incarico di superiore di quelle missioni. Essendo venuti a morire alcuni dei suoi compagni e vedendosi venir meno il frutto delle lunghe fatiche, nell'agosto del 1737 partì per Roma, donde tornò nel Tibet con un nuovo stuolo di missionarî, confermato nell'incarico di prefetto apostolico. Ottenne di entrare di nuovo a Lhasa e la concessione da parte dei re di Nepal della piena libertà religiosa. Nonostante queste accoglienze, si scatenarono in appresso odî contro i missionarî, onde il P. Francesco ebbe molto a soffrire. Morì il 20 luglio 1745 nell'Ospizio di Patan (nel Nepal).
Per raggiungere lo scopo principale delle missioni, il P. Francesco dovette applicarsi per varî anni, guidato nei primi tempi da un religioso tibetano, allo studio delle due lingue del paese (comune e letterale). Pubblicò, tra le altre, le seguenti opere, a istanza di quei popoli, traducendole dalla loro lingua in italiano: Istoria delle gesta di Schiachiacuba (Śākya- Muni); Larn-rim-Cembò, cioè Le tre grandi vie che portano alla perfezione, uno dei libri santi del lamaismo; Sozor-Tharbé-dó, ossia la Regola per uscire dalla molteplicità delle trasmigrazioni; Chiap-su-Drovà, cioè A chi si abbia da ricorrere per aiuto. Tradusse nella lingua tibetana, e anche nella nivarese (cioè di Nepal), il Catechismo del Bellarmino e il Tesoro della dottrina cristiana del Turlot. Compilò infine una copiosa relazione sulla geografia, storia e istituzioni del Tibet, e un Dizionario italo-tibetano di 35.000 vocaboli, gelosamente custodito nel Nepal, dal quale manoscritto trasse e pubblicò il suo, nel 1820, lo Schoter.
Bibl.: Relazione a stampa alla S. Congr. di Propaganda, Roma 1738; P. Mattei Gentile, Mem. sulla vita del P. F. O. da Pennabilli, Urbino 1845; Breve ragguaglio dell'opera dei Cappuccini nella Missione del Thibet, in Analecta Ordinis Minorum Capuccinorum, XXXVIII, p. 285 segg.; ibid., IV, p. 279; ibid., XXI, p. 343; P. Clemente da Terzorio, Le Missioni dei F. M. Cappuccini, Roma 1928, p. 38 e segg.; Bullarium Ordinis Min. Capuccinorum, VII, Roma 1752, p. 262.