ORIOLI, Francesco
Letterato e uomo politico, nato a Vallerano (Viterbo) il 18 marzo 1785, morto a Roma il 4 novembre 1856. Figlio di un medico, a trent'anni fu nominato professore di fisica generale e particolare all'università di Bologna. S'applicava contemporaneamente alla chimica, all'archeologia, all'etruscologia, contribuiva alla fondazione della società medica di Bologna. In fama di liberale, nella rivoluzione del 1831 fu membro del governo provvisorio bolognese e ministro dell'Istruzione pubblica. Fu tra gli arrestati dal comandante F. Bandiera al largo di Ancona. Costretto all'esilio, visse dapprima a Parigi, ove pubblicò La révolution d'Italie en 1831 (1835), poi a Bruxelles, indi a Corfù, ove insegnò fisica e pubblicò studî di vario carattere e una rivista enciclopedica Spighe e paglie (voll. 4). Dopo l'amnistia del 1846 tornò in patria: insegnò storia e archeologia a Bologna ed ebbe gran parte nel movimento riformistico. Fondatore del giornale La Bilancia nel 1847, fu presto in disaccordo con i liberali più recisi.
La sua lettera al D'Azeglio Sopra l'editto della Segreteria di Stato del 15 marzo 1847 (Roma 1847) provocò vive polemiche. Ma Pio IX ne aveva stima e gli affidava cariche ed uffici, ripagato dall'O. in versi e in prosa. Fu così consigliere di stato e deputato per Viterbo. Dopo la fuga del papa tornò ai suoi studî, ai quali attese, devotissimo a Pio IX, anche dopo la restaurazione del 1850 (Viterbo e il suo territorio, Roma 1850; Opuscoli politici, Roma 1850; 4ª ed., Milano 1851; Sul sepolcro dei Volunni, Roma 1855, ecc.).
Bibl.: F. Orioli, Ricordi autobiografici (a cura di G. Lumbroso), in Rendiconti della R. Accad. dei Lincei, s. 5ª, I (1892); Primo centenario della Società medico chirurgica di Bologna (1823-1923), Bologna 1923.